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Lavoro mercoledì 09 febbraio 2022 ore 09:10

Jsw, "stanno preparando la più grande sconfitta"

Camping Cig: "Capire quali illusioni ci hanno indotto ad accettare 9 anni di cassa integrazione". In programma incontro tra sindacati e azienda



PIOMBINO — "Fino a prova contraria, la siderurgia a Piombino è finita. Il Governo non ha un piano nazionale di rilancio per una moderna siderurgia né una politica industriale. Le multinazionali delocalizzano a piacimento e le forze presenti in Parlamento non hanno approvato la legge contro le delocalizzazioni, che i lavoratori di Gkn hanno presentato. Jsw, Governo, Istituzioni anche locali continuano a prendere in giro i lavoratori e l'intera città di Piombino non rispettando nessuna scadenza".

Così il coordinamento Camping Cig ha iniziato a tirare le somme in mancanza di aggiornamento sulla vertenza Piombino per il rilancio dello stabilimento siderurgico. Una considerazione che arriva in concomitanza dell'incontro tra i rappresentanti sindacali e i dirigenti di Jsw Steel in programma per mercoledì mattina. Al tavolo siederanno, per l'azienda, il presidente Virendar Bubbar e il vicepresidente Marco Carrai insieme alla direzione del personale. I sindacalisti si aspettano di avere aggiornamenti sulla trattativa in corso tra Invitalia e il gruppo indiano, dopo la scadenza della proroga di due mesi per la chiusura della due diligence tra le parti, ma anche sulla diffusione di voci relative a un potenziale interessamento di Arvedi per il sito produttivo di Piombino. 

Per il Camping Cig, però, il futuro della fabbrica rimane a tinte fosche.

"La fabbrica ormai è fuori mercato, non ha quasi più clienti, sta chiudendo. - hanno denunciato - Oltre ai macchinari al lumicino come il Tpp, si stanno sfruttando pesantemente i pochi addetti presenti nello stabilimento; essi sono sotto ricatto per non fermare la produzione, ed anche per recuperare parte del proprio stipendio, tagliato del 30% dagli accordi firmati con Rebrab, così accettano quinta e sesta giornata e spesso le 8 ore diventano 16: si mettono a rischio i pochi lavoratori attivi, mentre altri in Cig da anni non lavorano. La Gsi ha sempre prodotto sfere d'acciaio a Piombino, ma il Camping Cig ritiene che con la costruzione dello stabilimento gemello in India se ne prepari la chiusura". 

"Per primi abbiamo smascherato i vari Khaled e Rebrab, a cui altri stendevano tappeti rossi. - hanno ribadito - Da anni chiediamo ai lavoratori tutti, ai nostri colleghi delle acciaierie, ai sindacati, alle forze politiche, alla cittadinanza e alle istituzioni di dare vita ad un percorso di mobilitazioni, a Piombino e a Roma, così forti da far diventare Piombino un caso nazionale e ottenere che lo Stato si riprenda le acciaierie per produrre acciaio pulito di qualità con i forni elettrici; investa in proprio e promuova investimenti privati per la diversificazione economica, le infrastrutture, i servizi sanitari pubblici; metta i soldi per fare partire le bonifiche. Intanto, la crisi delle acciaierie coinvolge anche il settore commerciale e si stanno perdendo anche importanti servizi come l'ospedale. Dobbiamo capire quali illusioni ci hanno indotto ad accettare quasi nove anni di cassa integrazione. Chi è dentro si illude di essere stato scelto per mandare avanti lo stabilimento pur ridimensionato: no, al contrario lo stabilimento è destinato alla chiusura, Jsw quasi certamente produrrà in India sia l'acciaio, sia sfere o rotaie a minore costo. I cassaintegrati si illudono di rientrare: no, al contrario in ogni caso ci saranno esuberi, in mancanza di lotte non ci saranno incentivi alle dimissioni né prepensionamenti. In città molti pensano che con la fabbrica chiusa si elimini l'inquinamento e passando dalla monocultura dell'acciaio a quella del turismo si possa creare ricchezza per tutti: no, al contrario ambientalmente non si va affatto verso il risanamento e solo la diversificazione potrà garantire lavoro per tutti".

"Allora - hanno confessato dal Camping Cig - l'unica nostra speranza è che i lavoratori delle acciaierie, i nostri colleghi che ancora lavorano, i cassaintegrati, i disoccupati, i commercianti, i piccoli agricoltori, i pensionati, gli studenti, i giovani accettino l'invito e la lezione dei lavoratori Gkn, che il Camping Cig invitò a Piombino: insorgiamo. Il piano industriale che vogliamo è quello che mantiene e porta nuovi posti di lavoro, per questo solo lo Stato può stenderlo e poi trovare imprenditori capaci di implementarlo".

"Guardiamo in faccia la realtà. - hanno concluso - Le Rsu ricomincino a gestire la vertenza convocando immediatamente l'assemblea unica dei lavoratori per organizzare concrete forme di lotta. Se non decolla una mobilitazione incisiva e continuativa, vuol dire che Sindacati, Istituzioni locali, forze politiche subalterni all’azienda stanno preparando la più grande sconfitta che Piombino abbia conosciuto dal dopoguerra. Intanto aderiamo alla manifestazione unificante indetta per il 26 marzo a Firenze dal Collettivo di fabbrica Gkn, preparandola con una bella assemblea a Piombino nelle prossime settimane".


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