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L'incredibile trasformazione di Donatella Versace
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Sport venerdì 26 novembre 2021 ore 08:42

​Piombino-Livorno, sfida che ricorda la Serie B

Nella foto in piedi: Cardinali, Pucci, Santilli, Pastorelli, Orsini. Accosciati: Bianchi, Di Pietro, Pallini, Vivoli, Medda, Ronchi (Amichevole 1977/78)

Il Piombino a distanza di 66 anni ritrova al Magona i blasonati cugini in una gara di Campionato, pur se di Eccellenza



PIOMBINO — Il primo incontro con una compagine del capoluogo risale agli albori della Sempre Avanti Piombino, contro un non ben identificato Toti Livorno. Era la Vigilia di Natale del 1924, a Livorno, campo non identificato, perdemmo per tre reti a due. Campionati pionieristici, quel Livorno non era la grande compagine in maglia amaranto che in tempi lontani ha disputato la serie A sfiorando la vittoria dello scudetto. Nel 1929 affrontiamo la Portuale Livorno, in Seconda Divisione, che vince il campionato; nel 1930/31, stessa categoria, il Livorno II (la seconda squadra del capoluogo, in pratica le riserve), vinciamo 4 a 2 in casa e fuori, arriviamo primi. Ancora Livorno II nel 1933/34, in Prima Divisione, perdiamo 6 a 1 a Livorno e impattiamo (2 a 2) sul mitico terreno del defunto Salvestrini. Nel 1939/40 giochiamo un campionato di propaganda, orfani della vecchia Sempre Avanti, senza un vero campo da gioco, con il nome di Dopolavoro, perché il regime ordinò di togliere la dicitura Sempre Avanti e di giocare come un circolo di lavoratori della Magona che praticava diversi sport. Solo nel dopoguerra verrà fondata la gloriosa Unione Sportiva, per la precisione il 29 gennaio 1945. Troviamo ancora il Livorno II e ci perdiamo sempre. Incontriamo una certa Pro Livorno nella stagione 1947/48, grande entusiasmo e voglia di far calcio del dopoguerra, in serie C, la prima gara la giochiamo a Cecina (campo neutro), perdiamo uno a zero, ma al Magona gliene diamo sei, reti di Ansaldi, Grilli (2), Baldinotti, Montiani e Chiavacci. Non è ancora il vero Livorno, badate bene, quello lo incontreremo solo in serie B.

È il 1951/52, prima stagione in serie B, partiamo di slancio, sulle ali dell’entusiasmo, tre vittorie consecutive, primo posto in classifica. Ricorda Gianfranco Benedettini che furono proprio i cugini del Livorno e del Pisa a frenare i nostri, imponendo due striminziti zero a zero, colti nel momento migliore della squadra nerazzurra che fremeva in attesa della Roma. Era il 30 settembre del 1951, i nostri erano Carlotti, Mezzacapo, Coeli, Orlando, Lancioni, Bonci II, Morisco, Biagioli, Zucchinali, Cozzolini, Sansolini. Arbitro Matteucci di Seregno. Il Livorno rispondeva con Merlo, Simonti, Bertani, Salvadori, Cardoni, Ivaldi, Pin, Ghezzani, Rizzato, Moretti, Balestra. Identico zero a zero è il risultato dell’Ardenza, il 2 marzo 1952, con Capacci schierato al posto di Ortolano e Bodini per Zucchinali (infortunato). Arbitro Rigato di Mestre. Un campionato da incorniciare, una leggenda da raccontare ai figli, per chi c’è stato e per chi non c’era, finiamo sesti a un passo dalla serie A, 41 punti contro i 34 del Livorno che si piazza quartultimo e retrocede, di peggio fa il Pisa (31 punti, terzultimo), pure lui in C. Quel Piombino era una squadra perfetta, ben descritta da Benedettini in Cinquant’anni in nerazzurro, un capolavoro di libro. Carlotti portiere sistemista che dava sicurezza; Mezzacapo roccioso terzino del Cotone, piombinese purosangue; Coeli, un vero mastino; Bonci II (detto gamba di sedano), tecnico e raffinato; Ortolano, esperto mediano combattente; Lancioni, insuperabile di testa e abile di piede; Morisco, infaticabile tornante; il fiorentino Biagioli, piccolo e scattante, che a fine campionato totalizzò ben 17 reti, partito mezzala ma efficace come punta pura. Cozzolini, mezzala di centrocampo, utile anche in fase difensiva; Bodini e Montiani, due ali veloci e (se in forma) irrefrenabili. Capitan Zucchinali, giocatore di gran classe, attaccante velocissimo, rappresentazione umana del topolino nerazzurro, massacrato dai difensori avversari, costretto a restare al palo per infortunio quasi per mezzo campionato, mancanza di peso che tolse al Piombino la promozione in serie A. Piombino era una città operaia con una squadra fatta di operai, ben definita dalla stampa come compagine acciaiata, uomini di non eccelse individualità ma precisi e ordinati, guidati da Fioravante Baldi, allenatore stratega tra i migliori visti al Magona. 

Il miracolo Piombino comincia ad affievolirsi proprio con l’incomprensibile siluramento del tecnico e con l’arrivo di Nello Bechelli da Firenze, che dura poco e lascia il posto a un altro mito, quel Ferruccio Valcareggi, calciatore esperto di 33 anni, allenatore - giocatore, che quasi vent’anni dopo sarà allenatore della Nazionale in Messico. Ritroviamo il Livorno nel 1954/55, primo campionato di serie C dopo la retrocessione, finiamo a metà classifica (35 punti) mentre i cugini del capoluogo si piazzano primi, pari merito con il Bari (45 punti), e tornano in B dopo due stagioni di purgatorio. Perdiamo di misura a Livorno (uno a zero), al Magona non ci va meglio (3 a 2), ma vendiamo cara la pelle e schieriamo buoni giocatori come Carlotti, Gelli, Reami, Lorenzelli, Meucci, Morisco, Ieri, Fiorindi, Galassi, Fiorini, Basile, Falchi, Colombelli e Taddei. Alcuni di loro vengono dalla storica avventura della serie B, una favola durata tre stagioni, il tempo del boom economico locale, altri sono giovani promesse, tra questi Fiorindi (farà l’allenatore in tempi moderni) e Meucci, autori dei gol contro i forti labronici. Ecco, dopo questo campionato, che si perde ormai nella notte dei tempi, il vero Livorno non sarà più roba per noi, a parte qualche amichevole di lusso disputata al Magona e persino all’Ardenza come squadra allenatrice. 

Tra le amichevoli Fabrizio Chelotti (aveva 19 anni) ne ricorda una memorabile all’Ardenza, primavera del 1968, con il Livorno in serie B e il Piombino in D, sparring partner del mercoledì, perché provavano per gli amaranto Doriano Vannoni (portiere) e Daniele Agostini (centravanti), che furono acquistati un anno dopo. Formazione del Livorno: Bellinelli (Gori, in seguito allenatore - giocatore del Piombino), Lessi, Calvani, Caleffi, Cairoli, Azzali, Di Cristofaro, Garzelli, Santon, Gualtieri, Santonico. Il Piombino schierava: Vannoni, Topi, Chelotti, Coscetti, Vemati, Parola, Galli, Baratta, Agostini, Pannocchia, Ennas. Allenatore il mitico Remo Lancioni, uno dei protagonisti della vittoria sulla Roma in serie B. Vinse il Livorno di misura, due reti a uno, con gol di Santon e Gualtieri per gli amaranto e Agostini per i nerazzurri. Spettatori circa quattromila, nonostante fosse un allenamento di metà settimana. Ricorda Marcello Cardinali, grande portiere nerazzurro degli anni Settanta, di aver giocato un’amichevole in notturna al Magona contro il Livorno che disputava la serie C, mentre i nerazzurri erano in Promozione. Era il periodo di ferragosto del 1975, Fabrizio Chelotti marcava il velocissimo Romoletto Graziani e lo stopper Roberto Pucci se la vedeva con il centravanti Magnoni. In quel Livorno giocava il vecchio Mazzanti, ex Verona in Serie A, detto pantofola d’oro per il tocco vellutato. Cardinali entrò nel secondo tempo al posto di un certo Rossi (portiere in prova) e non prese reti, ma il Livorno vinse due a zero. Claudio Pallini, appena diciassette anni, debuttava alla grande, facendo intravedere doti tecniche che potevano portarlo a giocare in altre categorie. Mazzaccherini ci metteva tutto il fiato che aveva nei polmoni, Luciano Bianchi la grande tecnica e Lelio Saviozzi la voglia di far vedere le doti da battitore libero a un Livorno che l’aveva ceduto. Citiamo un’altra amichevole all’Ardenza, precampionato 1976/77, contro i labronici in C con Vitulano al centro dell’attacco, e i nerazzurri neopromossi in D, guidati da Pippo Favilli allenatore, con buoni giocatori come Cardinali, Vivoli, Ronchi, Pucci, Orsini, Pallini, Di Pietro, Rossi, Pastorelli, Santilli e Medda. Perdiamo soltanto uno a zero. 

Una curiosa amichevole è stata giocata al Magona, nel mese di aprile del 1984, tra vecchie glorie di Piombino e Livorno, risultato finale 2 a 2. Tra i nerazzurri: Picchi, Innocenti, Del Sarto, Franco Cioni, Agroppi, Giuliano Cioni, Tanfani, Vemati, Nannini, Ronchi, Favilli, Vieri, Nardi, Reami, Batistini, Chelotti. Dirigenti Ansaldi, Luzzetti e Pierozzi. Un’altra amichevole è stata disputata al Magona, giovedì 4 novembre 1999, terminata 4 a 0 per il Livorno (Serie C con ambizioni di B) con tripletta del grande Igor Protti. Direttore generale e uomo immagine di quel Livorno era Aldo Agroppi, allenatore Pietro (Gedeone) Carmignani, presidente Aldo Spinelli. Il Piombino (Prima Categoria), allenato da Valeri, schierava: Matteucci (Carli), Liguori, Mercanti,Tognoni (Bardocci), Vanni (Centini), Bellagotti, Ottanelli, Serena (Marullo), Pierozzi, Balestracci, Grilli. Livorno: (primo tempo): Lafuenti, Contini, Illario, Gentilini, Geraldi, Vanigli, Sturba, Bortolazzi, Maiolo, Protti, Favi. Livorno (secondo tempo): Calattini, Nincheri, Favi, Ferretti, Domizzi, Martelloni, Bonura, Lerda, Sanetti, Protti (Contini, 70’), Aquino. Arbitro Pucini di Piombino. Reti: 1 t.: 24’ Maiolo, 27’, 32’, 38’ Protti. Corradino Ottanelli (31 anni) scese in campo come ex di lusso, aveva giocato a Livorno quattro stagioni (1986 - 1990), un anno di Primavera e poi in C con la prima squadra, lasciando un ottimo ricordo e dividendo l’appartamento con Igor Protti, stella labronica e gran cannoniere, adesso general manager squalificato per tre mesi dopo il pareggio con il Perignano (1 a 1) in quel di Santa Croce. Non dimentichiamo che Il piombinese Andrea Luci (30 marzo 1985), attualmente alla Carrarese, è il secondo giocatore con più presenze nella storia del Livorno: 317 le partite giocate da Luci a fronte delle 369 di Mauro Lessi, scomparso nel 2017. Luci ha vestito la maglia del Livorno per ben dieci anni. Tornando ai Campionati ufficiali, nel 1956/57 incontriamo il Labrone, in Quarta Serie, anche in Interregionale nel 1957/58, poi il Picchi Livorno, dopo il 1981/82 e il Cantiere Navale Orlando, nel 2000/01, in Prima Categoria. Non è proprio la stessa cosa. Per quel che riguarda il Livorno calcio l’abbiamo già affrontato quest’anno in Coppa Italia, stadio Armando Picchi (ex Ardenza), sconfitti per quattro a zero, in formazione rimaneggiata. 

Gli strani eventi del calcio ci portano ad attendere gli amaranto del Livorno nel campionato di Eccellenza, che per storia sta stretto a entrambe, ma che nella realtà dei fatti per il Piombino pare pure troppo, mentre il Livorno è lanciatissimo verso la serie D, anche se domenica scorsa ha perso in casa per due reti a zero contro il San Miniato Basso, che ha sconfitto anche noi (per 4 a 1) nel turno infrasettimanale. Appuntamento al Magona, 28 Novembre 2021, data storica per me che compio 61 anni e per il Piombino che a distanza di 66 anni ritrova al Magona i blasonati cugini in una gara di Campionato (pur se di Eccellenza). 

Gordiano Lupi
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