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Sport martedì 30 novembre 2021 ore 10:40

Sfida impossibile sotto il Maestrale

Piombino-Livorno in campo dopo 66 anni. La partita è iniziata in ritardo perché gli ultras livornesi fanno il tiro al bersaglio sul terreno di gioco



PIOMBINO — Soffia forte il maestrale al Magona, vento di speranza che allontana nubi, ma non porta le tanto attese novità, a parte la curva Tolla popolata dai pacifici sostenitori del Piombino, mentre - per ordine della questura - i supporter amaranto affollano gradinata e tribuna. Pubblici separati, vite separate, diversi destini, tradizioni opposte. La partita inizia con leggero ritardo perché gli ultras livornesi fanno il tiro al bersaglio sul terreno di gioco, esplodono petardi, colpiscono un guardalinee, lanciano fumogeni colorati e maleodoranti. Ricordo che certe scene di idiozia collettiva mi avevano convinto a non seguire più le partite di calcio, dopo aver passato ventitre anni della mia vita a correre su quel magico rettangolo verde. Pubblico delle grandi occasioni, clima da stadio vero, con reciproci sfottò tra gradinata e curva, persino eccessivi, non certo educativi, che vedono uniti genitori e figli di parte livornese in tracotanti frasi e gesti deprecabili. Quando comincia la partita comprendiamo subito che non c’è storia, i ragazzi in maglia nerazzurra appaiono contratti, timorosi, persino impauriti, da pubblico amaranto e avversari in campo. Troppo grande il divario di esperienza, incolmabile la differenza tecnica, così finisce sei a zero per gli ospiti, punteggio tennistico ma risultato sincero, visti i valori in campo: molti errori della difesa nerazzurra, spietati e cinici i cugini amaranto. La difesa piombinese pare una fragile barca di legno in preda alle onde, percossa da un inclemente vento di maestrale, naufraga colpo dopo colpo, tra incertezze e indecisioni, estrema fragilità, ingenuità sopraffatta da esperienza. Il nostro piccolo Piombino non trova mai il bandolo del gioco, speranza perduta in un pomeriggio cupo di sogni infranti, mentre le maglie amaranto sbucano da ogni parte, colpiscono pali, beffano portieri, realizzano rigori, anticipano sempre. Piombino contro Livorno, vista oggi, dopo sessantasei anni, pare una sfida genitori contro figli, uomini contro ragazzi, fanno quasi tenerezza i giovani nerazzurri, ragazzini sperduti in un campo per loro troppo grande. Persino commovente il saluto dei giocatori piombinesi agli ultras locali (giovani e corretti, quanto loro) sotto la curva, quasi a volersi scusare, come per dire noi ce l’abbiamo messa tutta, voi ci avete sostenuto, con bandiere e cori, non ce l’abbiamo fatta. Bravi ragazzi, nonostante tutto, abbiamo sofferto con voi e continueremo a farlo, ma attendiamo la riscossa, subito dopo il turno di riposo, a Colle Val d’Elsa (avversario storico), una volta assorbita la batosta Livorno.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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