Lavoro venerdì 20 settembre 2024 ore 07:54
"Lo Stato deve entrare nelle acciaierie"
Il Coordinamento Art.1-Camping CIG dichiara: "Senza lotte il nostro destino sarà deciso dalle multinazionali".
PIOMBINO — "Piombino e Taranto, i più grandi impianti siderurgici d'Italia, hanno storie parallele. Ma se a Taranto si cerca di cambiare strada, a Piombino si continua a seguire soluzioni perdenti. A Taranto di fronte ad Arcelor Mittal, che non garantiva nessuna prospettiva alle acciaierie, si è deciso di mandarlo via per garantire il futuro occupazionale di tutti, compreso l'indotto. A Piombino invece si continua a dare credito a Jsw".
Lo scrive in una nota il Coordinamento Art.1-Camping Cig.
"Tale azienda - prosegue Camping Cig - ha dichiarato che intende limitare la sua operatività al solo treno rotaie per il cui rilancio però la maggior parte dei finanziamenti dovrà venire dallo Stato; così vi saranno 1.100 esuberi. Ha ridotto gli impianti funzionanti in situazioni disastrose; ha registrato gravi incidenti, come il recente tracollo delle rotaie nella stiva.Dopo tutto questo, gli si permette di non rispettare nessuno degli accordi firmati nel 2018 e di trattare con Metinvest la vendita dei terreni di proprietà ed in concessione! Tale vendita non garantirà in alcun modo la rinascita della siderurgia a Piombino. No: Jindal deve essere mandato via come hanno fatto con Arcelor Mittal a Taranto".
"A Taranto in questi giorni il segretario della Fiom Nazionale De Palma dichiara: ”Noi pensiamo che il governo debba prendere una decisione, quella di entrare nel capitale dell’ex Ilva per impedire quello che è accaduto in passato. - dichiara Camping Cig - E’ necessario avere un piano industriale di rilancio produttivo e occupazionale garantendo la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori”. A Piombino invece si parla di finanziare Jindal e Metinvest con lo Stato in funzione di solo bancomat, senza considerare che per impedire come dice De Palma “quello che è accaduto in passato”, lo Stato che mette i soldi deve entrare nella proprietà per comandare e garantire che i finanziamenti dati servano a dare occupazione, tutela ambientale e salute: Piombino non deve essere governata dalle multinazionali".
"Inutili gli appelli di Fim-Fiom-Uilm locali al Governo, che rimanda tutti gli incontri previsti, di fronte all'inerzia di Jindal e di Metinvest, la quale deve vedere la conclusione della partita che sta giocando a Taranto. Le Rsu della Jsw Steel Italy, le Rsu della Piombino Logistics e le Rsu della Gsi che si riuniranno presso il Consiglio di Fabbrica diano vita alle indispensabili mobilitazioni se vogliamo ottenere qualcosa, in convergenza con Taranto. Uno dei primi obbiettivi per noi è mandare via l'inadempiente Jindal per rilanciare la produzione delle rotaie e non solo, avere i piani industriali di Metinvest perché i lavoratori li valutino insieme alla città prima di firmare qualsiasi accordo, garantire che sia rinnovata la cassa integrazione in scadenza per Piombino logistic e dare una prospettiva alla GSI lo stabilimento che produce le sfere mai in crisi prima della gestione Jindal. Senza lotte, il nostro destino sarà deciso dalle multinazionali il cui interesse non coincide affatto con quello dei lavoratori e dei cittadini di Piombino", conclude Camping Cig.
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