Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 20:02 METEO:PIOMBINO15°  QuiNews.net
Qui News valdicornia, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdicornia
mercoledì 24 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Atleta iraniano di MMA prende a calci ragazza che non indossa il velo

Attualità domenica 25 aprile 2021 ore 07:00

Modi di dire piombinesi - III parte

Foto di Riccardo Marchionni

Prosegue su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia la rassegna dei modi di dire piombinesi curata da Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni



PIOMBINO — Altri detti popolari fanno riferimento a certi animali e ai loro proprietari, paragonati a caratteristiche comportamentali. Mi sembri il ciuco di Brandano!, si dice di persona particolarmente sciatta, perché il ciuco non è bestia di per sé pulita, ma quello di Brandano doveva essere messo proprio male. Mi sembri la gatta di Masino!, si dice di persona che finge di non vedere, per pigrizia, indolenza, quieto vivere. In breve la storia. C’era una volta la gatta di Masino che quando passavano i topi chiudeva gli occhi, fingendo di dormire, altrimenti avrebbe dovuto acchiapparli.

E ora passiamo ad alcune definizioni, veri e propri aggettivi sostantivati, onomatopeici. Termini toscani, tutti nostri, ai tempi in cui gli americani non ci avevano ancora colonizzato con il loro inglese. 

Grandiglione è un termine ricorrente nella mia infanzia, adesso credo che non si usi più; le mamme apostrofavano con tale aggettivo i figli che sarebbero stati, a loro parere, in età da correr dietro alle ragazze mentre preferivano giocare a pallone o leggere fumetti. “Popo’ di grandiglione o cosa fai sempre con quei giornaletti in mano?”, “Grandiglione come sei, stai sempre a gioca’ a pallone!”. 

Pièrcolo, invece, si diceva di un anziano, di un omone piuttosto robusto, ma è modo di dire quasi del tutto scomparso. Lo dicevano le nonne riferito ai mariti, di solito, non in senso positivo, come per dare del vagabondo, del perditempo indolente: “Quel pièrcolo del tu nonno!”. 

Ceccofuria, di tanto in tanto si sente dire ancora, non come un tempo, per definire una persona lesta, fin troppo rapida, che fa le cose così in fretta (di furia) da farle non troppo precise, soprattutto che non ha mai tempo per nessuno. Il personaggio popolare di Jack lo svelto proviene da questa onomatopea e dalla nota barzelletta da caserma che vede protagonista il perfido casanova campestre che cornifica a tempo record gli ignari mariti. "E chi sei, Jack lo svelto?", "Sei peggio di Jack lo svelto!"… che riusciva a tradire il marito nel breve tempo in cui toglieva le mani dal corpo della moglie per grattarsi il naso.

Ciabattone è il disordinato, la persona poco precisa, che veste male, che tiene in confusione il suo armadio, la sua stanza, i suoi cassetti (Ma come sei ciabattone!).

Pottaione è l’esatto contrario, riferito quasi esclusivamente al modo di abbigliarsi, si dice di un vanitoso che si guarda sempre allo specchio, si veste alla moda, si profuma, si piace e crede di piacere. Al contrario, a Piombino, se una persona vestiva male un tempo si diceva: “E mi sembri il Brega!”, nome che deriva dall’immaginario romanesco (dove sta a significare una persona ipotetica che dovrebbe pagare) e dalla raffigurazione in vesti cenciose di San Lazzaro. 

Cefregna non si usa proprio più, il significato tutto al femminile di ragazza lagnosa e fastidiosa, soprattutto poco vitale, molto moscia, si è perso nella notte dei tempi, sostituito da epiteti anche più volgari. 

Che sbrecca! - a Piombino meglio che scorfana! (riferito a un tipo di pesce non bello a vedersi) - indicava una ragazza poco attraente; mentre negli anni Settanta si fece largo un insolito attento al fico che c’inciampi!, dal significato simile, ma rivolto con ironia dalla femmina a un maschio (un pottaione) non così appetibile che invece si riteneva tale. 

Una comandiera - restando all’universo femminile - è una donna che vuol comandare, che mette il marito in un angolo, in casa fa tutto lei, senza che nessun componente della famiglia abbia voce in capitolo. 

Biasciantingoli è un altro appellativo abbastanza sorpassato, riferito a persona schizzinosa, svogliata nel mangiare, fin troppo raffinata nella scelta dei piatti.

Per ora vi lascio, ma la prossima settimana ve ne farò leggere di nuovi. Se avete tempo e voglia, fatemi avere i vostri modi di dire del tempo passato alla mail: lupi@infol.it. 

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Sulla previsione di nuove concessioni: "Non siamo d’accordo perché soprattutto in quell’ambito, l’equilibrio fra spiaggia privata e pubblica è labile"
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Nicola Belcari

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Lavoro

Cronaca

Attualità