Politica mercoledì 02 agosto 2017 ore 19:15
Parodi, il laboratorio e quella super coalizione
Il sindaco Parodi confessa la sua ambizione, ma qualcosa non torna. Dalle Liste Civiche Unite arriva un chiarimento ed è polemica sul laboratorio
PIOMBINO — Il 2019 è ancora lontano, ma già si vanno delineando - o ipotizzando - le strade che portano all'individuazione dei nomi papabili dei candidati a sindaco per le Amministrative. Ad aprire il dibattito sull'argomento elezioni ci ha pensato Giuliano Parodi, attuale sindaco di Suvereto, che, incalzato in un'intervista al quotidiano Il Telegrafo, ha annunciato la volontà di volersi candidare a sindaco di Piombino.
Il sindaco Giuliano Parodi ha fatto storia in Val di Cornia, dopo che con la sua maxi coalizione, espressa nella lista Assemblea Popolare, ha battuto la tradizione Pci-Pds-Ds-Pd che governava il borgo di Suvereto da oltre 60 anni. Questa esperienza potrebbe essere imitata anche a Piombino e, stando a quanto ha detto il primo cittadino nell'intervista, il progetto ci sarebbe: il laboratorio delle liste civiche della Val di Cornia.
Ma il laboratorio delle idee della Val di Cornia non era stato presentato come un soggetto apolitico? In questo laboratorio non era contemplata la partecipazione anche di altre forze politiche e liberi cittadini? O il sindaco Parodi si riferiva semplicemente alle liste civiche unite della Val di Cornia (Assemblea San Vincenzina, Assemblea Popolare Suvereto, Un'altra Piombino e Comune dei Cittadini)?
Domande lecite a questo punto e, almeno in parte, troviamo risposta nella nota firmata da Nicola Bertini, coordinatore delle Liste Civiche Unite. "Il Laboratorio delle idee per la Val di Cornia non è delle liste civiche ma di tutti i cittadini singoli o organizzati che intendono analizzare i problemi della città e del territorio. - si legge - Le liste civiche unite partecipano al Laboratorio delle idee con l’unico intento di contribuire alla rigenerazione della città di Piombino e della Val di Cornia. Non ci sono altri fini, tanto meno quello della creazione di cartelli elettorali o dell'appoggio a candidature politiche. Questa impostazione, chiara sin dal principio, non è in discussione e non è negoziabile".
Allora, il laboratorio si concentra sui problemi della città. "Le organizzazioni politiche, comprese le liste civiche, faranno le loro scelte al momento opportuno e i cittadini decideranno con il voto. - ha aggiunto - L’auspicio è che lo facciano con idee e competenze all’altezza della complessità della crisi. Questo si propone il Laboratorio: contribuire a creare maggiore conoscenza e consapevolezza dei problemi e maggiore partecipazione dei cittadini nel delineare il loro futuro. Per chiunque si candidi a governare".
Non è mancata la stoccata sui social network del pentastellato Massimiliano Santini che ha rinnovato l'invito al Movimento 5 Stelle di prendere una posizione più chiara vista l'adesione al Laboratorio di due esponenti 5 Stelle (leggi l'articolo correlato).
Dina Maria Laurenzi
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