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Lavoro martedì 15 settembre 2020 ore 20:43

Piano Jsw, Uglm: "Tutto ancora molto vago"

Per i rappresentanti Uglm ci sono diversi aspetti da approfondire, dagli smantellamenti all'occupazione. "Abbiamo proposto uscite volontarie"



PIOMBINO — "Scetticismo, questa la prima sensazione che come Uglm abbiamo avuto dopo la presentazione, ci pare il caso di dire in pompa magna, a pochi giorni dalle elezioni regionali, del nuovo Piano Industriale di Jsw Steel Italy, illustrato dal vice presidente esecutivo Marco Carrai", così hanno commentato la segreteria provinciale Uglm e la Rsu in Jsw.

"Il vice presidente ha confermato quanto detto in precedenti incontri e cioè che il Piano Industriale si svilupperà in 2 fasi: - hanno riepilogato - fase 1 a breve termine che prevede investimenti per circa 30 milioni sui 3 treni di laminazione per ammodernamento ed efficientamento degli impianti, più altri 30 sull'impianto tempra per cui è già stata concessa la variante urbanistica dal Comune di Piombino, circa un anno fa. Progetto questo, che sembrava essere caduto nel dimenticatoio. Oltre ad altri investimenti, per un totale di circa 82 milioni di euro; fase 2, a medio/lungo termine, partirà e si svilupperà nell'arco di tempo che va dal 2021 al 2025 e comprende la costruzione di un forno elettrico, di un rigassificatore ed altri investimenti sull'energia per avere gas a basso costo. Nel Piano Industriale entrerà anche Fincantieri per la produzione di quelli che il vice presidente Carrai chiama Ferry Boat ovvero piccoli traghetti, più imbarcazioni atte a dragare i fondali".

"Tutto molto interessante e suggestivo ma anche, a nostro avviso, ancora molto vago. - hanno commentato - Nessuna menzione su bonifiche o smantellamenti come non è stato chiarito come sarà impiegato il personale da anni in Cig a zero ore. Ci si è limitati a dire che nessuno sarà licenziato e che l'intento è quello di fare tornare a lavoro tutto il personale. Come Uglm - hanno aggiunto - abbiamo ricordato che a Piombino ci sono migliaia di lavoratori in Cig a zero ore da più di 5 anni, che non ce la fanno più ad andare avanti con 800 euro al mese. E se lo scenario che abbiamo davanti è quello di altri 5 anni di Cig, la situazione diventerà presto esplosiva e incontrollabile. Abbiamo proposto, di fronte a tempistiche ancora lunghe, di poter iniziare a valutare uscite volontarie e/o altre forme di incentivi, come accaduto a Taranto. Apprezziamo sicuramente le intenzioni di Carrai di non voler licenziare nessuno, ma se nel precedente piano di Jindal del 2018, si prevedeva l'impiego di 1500 lavoratori a fronte di un piano che comprendeva ben 3 forni elettrici e due nuove linee di laminazione, ci riesce veramente difficile pensare che con 1 solo forno elettrico in previsione, possano essere reimpiegati, seppur valutando la diversificazione, tutti i 1872 lavoratori attualmente in organico. Auspichiamo - hanno concluso - che il nostro scetticismo venga fugato all'incontro che le organizzazioni sindacali hanno richiesto, per approfondire nei dettagli tutto il Piano Industriale".


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