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Attualità domenica 11 settembre 2022 ore 06:00

Quando i cantanti scendevano al Magona

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia Gordiano Lupi ci ricorda un altro giorno particolare dell’82



PIOMBINO — Era un giorno di primavera del 1982 e lo Stadio Magona poteva dirsi al completo. Giornata di sole, terreno in perfette condizioni, dice il cronista d’eccezione, al tempo solo un giovane reporter sportivo, Stefano Tamburini. Spettatori 4.000 circa (dei quali 3.369 paganti, non mancano i soliti portoghesi), incasso nove milioni e 86mila lire, devoluti in beneficienza alla Cooperativa Carsal, che favoriva il lavoro per i diversamente abili. Angoli otto a tre per i nerazzurri, scesi in campo per l’occasione in maglia granata, al tempo seconda scelta che ricordava il Torino. Risultato finale, combattutissimo, due a uno per i cantanti, più giovani e freschi, pur se tecnicamente meno dotati.

Un pubblico che al Magona non si vedeva da tempo, diverso dal solito, molti giovanissimi, tante ragazzine urlanti che tifavano per i loro beniamini canori, molti curiosi, per assistere a una partita piacevole, una delle prime esibizioni della Nazionale Cantanti. I cantanti si erano uniti in associazione benefica nel 1981 con lo scopo di giocare a calcio per promuovere progetti di solidarietà in tutta Italia, da un’idea del cantautore Roberto Soffici e di Gianluca Pecchini, poi evoluta come tradizionale appuntamento per la Partita del cuore.

A Piombino fu l’occasione per rivedere all’opera vecchie glorie locali come Profeti, Batistini, Vemati, Viacava, Reami, Tanfani, Nannini, Maletta, Rosselli, i fratelli Cioni(Franco, autore di un gran gol in mezza rovesciata), Pierozzi, il povero Mazzaccherini, Picchi, persino Lido Vieri … Fa tristezza pensare che molti di loro oggi non ci sono più. Inoltre c’era la curiosità di ammirare da vicino Riccardo Fogli (Vagabondo) e Pupo (Firenze Santa Maria Novella, Forse sì forse no …), alle prese con un pallone di cuoio, ma anche il quarantaseienne paroliere Mogol, autore della prima rete, Franco Simone e Sandro Giacobbe (Mi hanno fatto innamorare gli occhi verdi di tua madre), veri e propri idoli delle giovanissime. Gianni Morandi, gran cursore della difesa e del centrocampo, forse il più abile con i piedi, oltre che con la voce, a tener campo per buona parte della gara ed entusiasmare il pubblico. Umberto Tozzi, che non cercava Gloria, forse la trovava nell’aria, e correvacapelli al vento da buon centravanti di manovra. Gianni Bella con la sua chioma imponente e la vigoria di uno dei più giovani contro i vecchietti nerazzurri, quasi tutti da tempo allenatori e dirigenti, calciatori che avevanoappeso da anni le scarpette al chiodo.

La breve cronaca (per quel che conta) è reperibile nel pezzo del Tirreno a firma Tamburini, che narra di una partita con marcature allentate e veloci capovolgimenti di fronte, una prima rete a bruciapelo di Mogol, dopo rapida azione Morandi - Pupo, che beffa Lido Vieri. Il pareggio di Franco Cioni, uno dei calciatori più tecnici, con un gol da manuale, una stupenda rovesciata dal limite dell’area di rigore (palla sotto la traversa, quindi rete). Gol decisivo su rigore, a quattro minuti dalla fine, assegnato da un impeccabile Gherardi per atterramento in area di Alfredo, con realizzazione di Soffici, per i cantanti. Peccato perché il pareggio sarebbe stato il risultato perfetto per una gara giocata soprattutto per fare spettacolo e beneficienza, ma alla fine tutti sono risultati vincitori, soprattutto lo sport, e il pubblico è sfollato dal Magona dopo aver fatto man bassa di autografi.

Stefano Tamburini ricorda il commento di Picchi sul rigore non parato: “Mi sono tuffato con una ventina d’anni di ritardo”. Franco Cioni, invece, chiese a un cantante, visto che lui giocava a calcio con risultati modesti, se la prossima volta avrebbe potuto esibirsi sul palco intonando una canzone. Massimo Gherardi era l’arbitro di quella partita, al tempo molto giovane, poi ha fatto una discreta carriera arrivando ad arbitrare fino alla serie D. Siamo andati a sentire dalla sua voce qualche ricordo. “La gara non era stata omologata dalla FIGC, per dirigerla dovetti scucire il distintivo. Franco Simone era un gran rompiscatole, in occasione del gol del Piombino protestò vivacemente per un fuori gioco inesistente. Gli risparmiai il cartellino giallo, ma gli dissi che per lui era meglio il palcoscenico del campo di calcio. A fine gara ci scusammo entrambi e ci abbracciammo con reciproca stima. Franco Cioni, in occasione del gol del Piombino, mi disse che tutto si sarebbe aspettato nella vita fuorché gioire per aver segnato contro la Nazionale Cantanti. Fu una bella esperienza per tutti, ci divertimmo e facemmo beneficienza. Era una delle primissime partite giocate dalla Nazionale Cantanti, forse quella che la lanciò veramente. Tutt’oggi, con alcuni di loro, quando capita, ricordiamo con piacere i vecchi tempi”.

Non resta che leggere il tabellino dei ricordi, come per le partite vere.

Vecchie Glorie Piombino: Vieri (46’ Picchi), Giuliano Cioni, Franco Cioni, Maletta (46’ Mazzaccherini), Vemati, Reami, Tanfani (46’ Viacava), Pierozzi (30’ Nannini), Ieri (56’ Rosselli), Profeti, Batistini. Allenatore Guido Ansaldi.

Nazionale Cantanti: Mengoli, Fogli, Giacobbe, Morandi, Fabrizio, Soffici, Bella, Lucarielli, Tozzi (67’Daiano), Pupo (85’ Alfredo), Mogol. Allenatore: Bonizzon

Arbitro: Gherardi di Piombino. Assistenti: Talenti e Baldasseroni di Piombino

Reti: al 4’ Mogol, al 52’ Franco Cioni, all’86’ Soffici (rigore)

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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