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RIGASSIFICATORE venerdì 21 aprile 2023 ore 17:54

No al rigassificatore, “la lotta deve continuare”

I comitati no rigass: “Crediamo che il volantino non abbia detto falsità e non possa creare problemi alle categorie produttive”



PIOMBINO — I comitati del no al rigassificatore La Piazza, Salute Pubblica, Gazebo 8 giugno e Liberi Insieme per la salute hanno fatto il punto dopo l’ultima iniziativa che li ha visti lungo la strada per il porto a consegnare volantini con su scritto i possibili rischi dati dalla presenza della nave Golar Tundra nel porto di Piombino.

“Piombino da più di un anno combatte contro un impianto di rigassificazione nel porto, ma non solo, contro la Regione Toscana, contro la Snam, contro i Governi e forse contro tutti quei poteri che hanno scelto la via del fossile e la sua imposizione ai territori, non tenendo in considerazione le loro obiezioni. I gruppi che hanno animato questa protesta non rappresentano Piombino in modo istituzionale perché non sono stati eletti, ma rappresentano la protesta e fanno ogni volta scelte, sempre discusse prima in assemblee pubbliche. Una delle ultime scelte è stata quella di rivolgersi ai turisti in transito sul porto, rallentando il traffico e consegnando loro un volantino che dicesse quale rischio comporterebbe l'esercizio di quell'impianto. È scoppiata una polemica molto vivace. Le associazioni di categoria hanno preso le distanze, alcune forze politiche pure, così come molti cittadini contestando questa iniziativa perché ritenuta potenzialmente lesiva per l'immagine della città. In altre parole il problema, nella loro visione, sarebbero non il rischio e il danno, ma chi li paventa. Il volantino era firmato da un solo Comitato, ma questo ha un significato relativo, la reazione dimostra uno scollamento tra la città, la protesta e chi finora ha organizzato quella protesta. Ci siamo chiesti e ci stiamo chiedendo il perché”.

“Le battaglie lunghe stancano sempre, l'impianto è nel porto, i poteri forti in un anno si sono organizzati per colpire una protesta che non avevano assolutamente preventivato, si pensa concretamente alle cosiddette compensazioni, da un eventuale forno elettrico agli sconti in bolletta. - hanno proseguito - Noi crediamo che il volantino non abbia detto falsità e non possa creare certo problemi alle categorie produttive, in esso si diceva solo di fare attenzione a quell'impianto ma forse lo diceva in una forma che, ironicamente espressa, poteva dare adito a fraintendimenti. Vogliamo tuttavia chiedere a chi di competenza, che sia la Capitaneria, l'autorità portuale o il Prefetto o chiunque altro, quale dovrebbe essere lo scenario in caso di incidente, anche piccolo. Noi non siamo riusciti ancora a capirlo. Chi deve dire ai lavoratori, ai cittadini, ai passeggeri delle navi, che cosa devono fare se scattasse un allarme, anche solo per una piccola perdita di gas? Dove e come si dovrebbe andare? Questo vorremmo che fosse chiaro a tutti, cittadini, turisti, associazioni di categoria, sindacati, forze politiche”.

Se davvero presto l'impianto dovesse cominciare a lavorare, ad oggi nessuno sa cosa si dovrebbe fare se vi fosse un incidente, di qualsiasi entità. - hanno evidenziato - Noi crediamo che la lotta debba continuare sulla base di una precisa volontà di sentirci responsabili, anche come semplici cittadini che hanno a cuore la loro città, della sicurezza, della salute e della salvaguardia dell'ambiente. Tutto questo richiede coesione con i cittadini, le categorie produttive, le forze politiche locali, come è sempre stato. Se questo non è, possiamo anche tirare i remi in barca e aspettare che altri decidano per noi, magari attendendo i 1591 posti di lavoro promessi da Snam. Un Comitato nasce per uno scopo, se lo scopo è irraggiungibile o non condiviso può anche sciogliersi, come certamente alcuni auspicano e non sono i cittadini. Noi facciamo presente che quell'impianto in porto non è ancora autorizzato a lavorare, crediamo che debba essere portata via il prima possibile, crediamo che la gente abbia il diritto di transitare sui traghetti senza incorrere in alcun rischio come crediamo che anche i delfini debbano continuare a nuotare nelle nostre acque. Ecco perché facciamo questa riflessione, amara, ma non disperata. Un abbraccio a Piombino e a tutti coloro che la amano e che non vogliono mollare", hanno concluso.


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