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Attualità sabato 29 agosto 2020 ore 18:02

Strada difficile per il parco fotovoltaico

Pannelli fotovoltaici (Foto di repertorio)

Dopo le controdeduzioni presentate dalla società, il Comune di Piombino e la Soprintendenza hanno insistito. La Regione ha accolto le ragioni



PIOMBINO — La Regione Toscana ha ufficialmente accolto le ragioni del Comune di Piombino e dunque la Solar Energy Sette S.r.l., che aveva presentato domanda per la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 33,830 megawatt, localizzato in località Bocca di Cornia, dovrebbe adesso avviare un complesso processo di autorizzazione regionale unica. Questo di fatto significa che il rischio di veder realizzato quell’imponente impianto all’ingresso della città è definitivamente tramontato. Lo fa sapere in una nota l'amministrazione comunale di Piombino. 

I pannelli avrebbero interessato una superficie di circa 64 ettari in un'area a forma triangolare, compresa tra la Ss 398 ed il Fosso Cornia Vecchia a ovest, la Sp 40 della Base geodetica a sud ed il fiume Cornia ad est. Era prevista la posa di 76.024 pannelli in silicio, posti su strutture metalliche di altezza massima di oltre 2 metri.

Oltre al Comune di Piombino, si era espressa negativamente anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ed erano altresì state presentate 6 osservazioni da parte di privati, mentre i contributi tecnici istruttori degli Uffici regionali, di Arpat, della competente Azienda Usl e di Irpet non mettevano in evidenza motivi ostativi alla realizzazione del progetto.

Dopo le controdeduzioni presentate dalla società, il Comune di Piombino e la Soprintendenza hanno insistito con i loro pareri negativi sulla base di motivazioni economiche, ambientali e territoriali che chiamavano in causa, tra l'altro, l'impatto con il Promontorio di Populonia, i sistemi collinari circostanti e la piana, l'indebolimento dei caratteri peculiari del paesaggio e la contraddizione con l'obiettivo della tutela del paesaggio agrario di bonifica e del recupero della naturalità e del contenimento dell’artificializzazione dell’ambito fluviale del fiume Cornia.


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