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Attualità domenica 14 febbraio 2021 ore 07:00

Un umorista di nome Marino

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia la storia di Marino Guarguaglini (Piombino 1923 - Milano 1974) raccontata da Gordiano Lupi



PIOMBINO — Ti capita di avere delle glorie locali e non lo sai, anche se da piccolo hai letto i suoi fumetti e hai ammirato le illustrazioni in numerose raccolte di fiabe. Marino Guarguaglini, da Piombino, in arte Marino, è tra questi. Definito da molti critici il più grande disegnatore umoristico del calcio italiano, è praticamente sconosciuto a casa propria, al punto che merita una riscoperta e una rivalutazione. Ripercorriamone in breve la carriera. Nasce a Piombino nel 1923, ma ci resta poco, lavora tra Torino e Bologna, comincia con La Stampa, passa alla corte di Bruno Slawitz, direttore del GuerinSportivo nel primo dopoguerra, ai tempi in cui la testata sportiva vendeva moltissime copie. Guarguaglini disegna per il Guerino fino al 1973 – un anno dopo muore - succedendo al grande Carlin (Carlo Bergoglio), il primo disegnatore umoristico del settimanale. Le sue vignette sportive conquistano il pubblico, Marino disegna molto bene, a china, rende veritieri i protagonisti, ne fa delle vere e proprie caricature, allargando il suo raggio d’azione anche a personaggi di spettacolo e politica. Accade con lui quel che capiterà ad Alighiero Noschese, perché i diretti interessati fanno a gara ad avere una sua caricatura e vogliono ottenere il disegno originale autografato. Le vignette sportive nascono spontanee e graffianti, nonostante una totale ignoranza di Marino nei confronti del calcio; il nostro autore, infatti, era molto bravo a disegnare, ma per i testi si limitava a raccogliere i suggerimenti di Alberto Rognoni, dominus del Guerin Sportivo, e li trasformava in arte umoristica dopo un paio d’ore di seduta in solitaria nel suo studio. Tra le vignette più famose quelle che immortalavano Nereo Rocco e Nicolò Carosio, come coppia di grandi bevitori, passando per Padre Eligio e Rivera, senza dimenticare Gigi Riva, Helenio Herrera, persino Gianni Brera, che diresse il Guerino dal 1967 al 1973. Tra i politici più famosi che Marino ritrae in vignette ficcanti e salaci ricordiamo Andreotti, Fanfani e Malagodi; molti anche i personaggi dello spettacolo come Corrado e Raffella Carrà. Non solo sport nella carriera di Marino, importante illustratore di molti libri di fiabe (Pinocchio, Fiabe e leggende scandinave, Fiabe della Russia …), romanzi (La capanna dello zio Tom, Le avventure di Tom Sawyer …), disegnatore del serial a fumetti Cuoricino, pubblicato da Il Monello a partire dal 1958, avventure per ragazzi scritte da Corrado Zucca, Antonio Mancuso e Luigi Grecchi. Realizza anche una serie di vignette umoristiche ispirate alla vita dei barboni di Milano, raccolte nel volume I barboni visti daMarino, che nel 1960 vince il Primo Premio al Salone dell’Umorismo di Bordighera.

Marino muore a Milano il 4 febbraio 1974. I suoi disegni sono riportanti nelle più importanti collezioni in Italia e all’estero. Da notare che ha una voce Wikipedia in francese - patria dei disegnatori umoristici - ma non è riportato come autore nella corrispondente versione italiana. Un suggerimento per chi organizza mostre a Piombino: dedicare una retrospettiva a Marino.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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