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Attualità mercoledì 03 maggio 2023 ore 20:45

“Vogliamo il classico”, presidio degli studenti

Presidio studentesco davanti all’Istituto Luigi Einaudi per tenere alta l’attenzione sul futuro dell’indirizzo di studio



PIOMBINO — Sul futuro del Liceo Classico a Piombino riportiamo una riflessione di Gordiano Lupi a margine del presidio studentesco che si è tenuto mercoledì mattina davanti l’istituto.

Il Liceo Classico a Piombino aveva ripreso vita grazie all’Istituto Luigi Einaudi, che aveva aperto una sezione umanistica frequentata da un buon numero di studenti desiderosi di imparare il greco e il latino, convinti che una formazione culturale classica sia utile in un territorio come il nostro, ricco di storia e di beni archeologici. Sono un ex alunno del Liceo Classico Giosuè Carducci, quello che si trovava davanti al vecchio ospedale, prima del porticciolo di Marina, proprio in fondo a via Cavour, accanto alla Biblioteca Comunale. Adesso non c’è più niente di quel che vi sto raccontando, solo palazzi per turisti e per piombinesi abbienti, materiale per racconti, madeleine da inzuppare nel tè del ricordo. In ogni caso, quel che resta del vecchio liceo, di una tradizione che ha visto professori come Mascia e Palmieri, Lazzarini e Vizzari, Vanni e Olivetti, Pucci e Puccini (ne dimentico molti), sta per scomparire definitivamente. I ragazzi che frequentano la prima e la seconda classe del liceo questa mattina si sono dati appuntamento per mettere in atto un presidio teso a invocare la conservazione di un corso di studi che a Piombino per troppi anni è mancato.

In questa lotta pare che maggioranza e opposizione siano uniti e che sia già stata predisposta una mozione per chiedere un ripensamento da parte degli uffici scolastici sulla chiusura del liceo piombinese, come accaduto a Orbetello.

Il presidio degli studenti è cominciato alle otto del mattino, davanti all’ingresso principale dell’Istituto Einaudi, dove si sono incontrate la classe prima e seconda del classico - artistico per dibattere, microfono alla mano, sui motivi della protesta. Sono intervenuti Elena D’Ambrosio (seconda classico), Lorenzo Gigante (seconda), Marina Bianco (prima), Camilla Raffermi (seconda), per far capire a tutti l’importanza di un Liceo Classico in una Piombino dove i beni culturali abbondano e una specializzazione di tipo umanistico sembrerebbe vitale. È stato toccato il tema del pendolarismo obbligato (verso Cecina o Massa Marittima) se la decisione non verrà modificata, per tutti i ragazzi orientati verso questo tipo di scuola.

Il presidio è terminato verso le nove, quando i ragazzi sono rientrati in classe, supportati dalla presenza dei professori Raffaele Rostagno (storia), Francesca Della Porta (scienze naturali) e Michele Gammella (latino e greco), che hanno confermato la bontà delle motivazioni degli alunni che chiedono a gran voce una deroga per far sopravvivere questo corso di studi.

La speranza è che nelle stanze dove si prendono le decisioni ci sia un minimo di lungimiranza e che non si ragioni solo basandosi sul freddo e rigoroso metodo matematico. Il Liceo Classico - da poco risorto - non deve morire ancora una volta!


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