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RIGASSIFICATORE martedì 28 gennaio 2025 ore 09:53

Rigassificatore, "a Piombino non un giorno di più"

Pronta a tornare in piazza al fianco dei comitati l'Unione sindacale di base. "Da sempre convinti che è stata un scelta sbagliata"



PIOMBINO — L'Unione sindacale di base ha espresso "forte preoccupazione in merito al dibattito politico rispetto al rigassificatore di Piombino e il suo spostamento. Piombino non può e non deve sopportare oltre. La nave Italis Lng dovrà lasciare il porto di Piombino alla data prevista. Non un giorno di più. Così come scritto nero su bianco sull’autorizzazione, nella concessione portuale e nella sentenza del Tar".

"Quando come Unione Sindacale di Base abbiamo deciso di sostenere la battaglia dei cittadini e delle cittadine di Piombino contro l’installazione di una nave rigassificatrice all’interno del piccolo porto della città toscana, l’abbiamo fatto non solo perché contestavamo la singola decisione relativa a quel territorio. - hanno ricordato - L’abbiamo fatto perché eravamo convinti, ed oggi lo siamo ancora di più, che il progetto, voluto dal Governo Draghi sostenuto ancor di più dall’attuale esecutivo Meloni, di trasformare il nostro paese nell’hub americano del Gnl, sia una scelta sbagliata, pericolosa, che stanno pagando direttamente i lavoratori con le proprie tasche attraverso i vertiginosi aumenti dei costi energetici così come, di conseguenza, anche di altri beni di consumo. Siamo ormai succubi delle scelte dei nostri 'alleati', Stati Uniti in testa, che ci fanno pagare il gas a peso d’oro mentre trascinano anche il nostro paese in guerra. Grazie a queste politiche stanno facendo affari d’oro le multinazionali dell’energia come Snam ed Eni, mentre i territori subiscono in prima persona, oltre che con il carovita, l’installazione di impianti pericolosi ed impattanti". 

Di fronte a questa situazione, l'Unione sindacale di base si è detta pronta alla mobilitazione.

"Siamo pronti a tornare in piazza e proclamare un nuovo sciopero qualora le decisioni prese dovessero essere messe in discussione. Fa davvero sorridere - hanno aggiunto - la posizione del Partito Democratico (e dei loro satelliti sindacali) che in Toscana parla di 'nave della libertà' e salvezza per l’Italia mentre in Liguria si sta opponendo con forza dicendo che non c’è bisogno di quel gas. Molto pericolose, invece, le affermazioni di alcuni operatori portuali privati, non la totalità, del porto di Piombino. Dichiarazioni di stampo corporativo che, con una visione volutamente parziale, non fanno cenno all’enorme danno economico che il rigassificatore ha prodotto e produrrà per il nostro scalo. In termini di limitazione della sua potenzialità, dei traffici sulle banchine e mancato utilizzo dei nuovi piazzali dopo i milioni di euro di soldi pubblici investiti dall’autorità di sistema. Vogliamo parlare di occupazione? Allora che fine hanno fatto i famosi 1.500 posti di lavoro promessi e sbandierati da Snam, Regione Toscana e sindacati confederali all'epoca dell'installazione dell'impianto?".


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