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Attualità venerdì 30 novembre 2018 ore 13:53

Legambiente critica sul progetto cave

"Le via di sviluppo sono altre, respingiamo i ricatti occupazionali", così Legambiente Costa Etrusca e Val di Cornia sui progetti di ampliamento



SAN VINCENZO — I Circoli Legambiente Costa Etrusca e Val di Cornia sono intervenuti sulla questione legata alla richiesta di ampliamento della cava Solvay di San Carlo e della cava di Monte Calvi, ritenendola "una strategia di sviluppo territoriale pericolosa e ricattatoria, non condivisibile per le sue conseguenze sull’ambiente e per il negativo effetto sociale ed economico".

Legambiente ha annunciato una serie di interventi nel corso del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (Vas) di entrambi i progetti.

"Entrambi i progetti gravano totalmente nel Sito di Interesse Comunitario (Sic) e nelle zone di massimo vincolo ambientale (compreso Rete Natura 2000), con emergenze naturalistiche ed archeologiche significative. - hanno spiegato da Legambiente - L'estrazione ha già ampiamente sfruttatto il territorio e non è più sostenibile cancellare per sempre la nostra storia (buche e miniere etrusche) e i nostri beni comuni. Invece si propone ulteriore consumo di suolo vergine alla vecchia maniera, piuttosto che migliorare i processi produttivi nelle attuali aree di cave. Il loro ampliamento comporterebbe pesanti ed irreversibili danneggiamenti, se non il totale annullamento, degli obiettivi proposti dall’istituzione del vincolo di tutela comunitario".

Da Legambiente la richiesta di una informazione e discussione pubblica amplia e partecipata "perché le richieste di Solvay e di Cave di Campiglia prefigurano un ulteriore e deteriore sfruttamento del territorio per i prossimi decenni, ipotesi non prevista da alcun programma elettorale. I progetti - hanno concluso - sembrano confermare l’idea di fare dei Comuni di San Vincenzo e di Campiglia Marittima un distretto regionale delle cave, contraddicendo clamorosamente il tentativo, a buon proposito, di diversificare lo sviluppo di questi territori attraverso la valorizzazione naturalistica e l’incentivo ad un turismo sostenibile ad esso collegato".

Sul fronte lavoratori, "l’obiettivo occupazionale va perseguito garantendo i posti di lavoro attuali e la creazione di nuovi, per mezzo di una strategia che si prefigga, per i prossimi anni, anziché di saccheggiare e distruggere il territorio, di preservarne e rinnovarne le risorse naturali e la loro qualità, con attività agricole, artigianali, turistiche, culturali, servizi alle persone e alle imprese. A partire dal ripristino ambientale e paesaggistico dei siti estrattivi dismessi".


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