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Attualità mercoledì 12 aprile 2023 ore 14:24

Suicidio assistito, un incontro per riflettere

L'incontro si svolgerà in biblioteca e vede la partecipazione di Felicetta Maltese dell'associazione Luca Coscioni



SAN VINCENZO — Si terrà sabato 15 Aprile, alle ore 17 alla biblioteca Calandra di San Vincenzo un incontro dibattito per parlare di suicidio assistito e fine vita. In quest'occasione nei locali di piazza Mischi interverrà Felicetta Maltese dell'associazione Luca Coscioni.

"Non più tardi di 4 mesi fa - ha spiegato la vicesindaco Tamara Mengozzi - proprio dal nostro territorio si era alzato un grido di aiuto per un uomo che poi, alcuni giorni dopo, è andato a morire in un centro in Svizzera. Massimiliano aveva espresso il desiderio di poterlo fare a casa sua, nella sua terra e vicino alla sua famiglia, ma in Italia in un caso come quello di Massimiliano non è possibile. La legge infatti lo impedisce. Abbiamo deciso di promuovere questo dibattito con i rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni - ha proseguito - per approfondire questo tema e sostenere il diritto alla scelta sul fine vita".

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica è una associazione di promozione sociale che, tra le sue priorità, ha l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione. Fondata nel 2002 da Luca Coscioni, leader Radicale e docente universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica. Negli anni l'associazione ha promosso azioni a livello nazionale, come il referendum del 2005 per abrogare la Legge 40 sulla 'procreazione medicalmente assistita' o le proposte di legge d’iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia o la produzione, consumo e commercio della cannabis per tutti i fini, e a livello internazionale a favore della libertà di ricerca scientifica in seno alle Nazioni unite. Dopo la scomparsa di Luca Coscioni nel 2006, l’associazione ha proseguito a praticare il proprio motto "dal corpo dei malati al cuore delle politica", trasformando in campagne organizzate le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono a leggi proibizioniste che colpiscono, tra le altre cose, la scienza.

Attualmente in Italia l’eutanasia, ovvero gli interventi medici che prevedono la somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente che ne fa richiesta e soddisfa determinati requisiti, costituisce reato e rientra nelle ipotesi previste e punite dall’articolo 579 (Omicidio del consenziente) o dall’articolo 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale. Al contrario, il suicidio medicalmente assistito in determinati casi e la sospensione delle cure, intesa come eutanasia passiva, costituisce un diritto inviolabile in base all’articolo 32 della Costituzione e alla legge 219/2017. Grazie alla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, in Italia è invece possibile richiedere il suicidio medicalmente assistito, ossia l’aiuto indiretto a morire da parte di un medico. Le condizioni richieste sono quattro: la persona che ne fa richiesta deve essere pienamente capace di intendere e volere, deve avere una patologia irreversibile portatrice di gravi sofferenze fisiche o psichiche, e deve sopravvivere grazie a trattamenti di sostegno vitale.

In Europa sono stati i Paesi Bassi i primi a legalizzare l’eutanasia diretta e il suicidio assistito, approvando una legge nel 2002. Il Belgio è stato il primo Paese a seguire l’esempio dell’Olanda. Nel 2003 ha legalizzato l'eutanasia e nel 2016 l'ha estesa ai minori. Il Lussemburgo ha approvato la legge che legalizza l'eutanasia nel 2009, diventando il terzo paese dell'Unione europea a depenalizzarla. La Spagna è stato il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a depenalizzare l’eutanasia attiva, approvando la legge nel Marzo del 2021.


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