
La video denuncia di Report nelle anticipazioni della prossima puntata: «Il Garante della privacy viaggia in business class»
                
                    
                
            Cronaca martedì 04 novembre 2025 ore 10:59
Versa invece di riscuotere, la truffa è servita

Quando un sanvincenzino si è reso conto di aver perso 4mila euro invece di riceverli non ha potuto far altro che rivolgersi ai carabinieri
SAN VINCENZO — I Carabinieri della Stazione di San Vincenzo, a seguito di accertamenti, hanno individuato e denunciato all’Autorità Giudiziaria di Livorno due uomini e una donna con precedenti di polizia, poiché gravemente indiziati di essere gli autori di una truffa.
La vittima aveva pubblicato un annuncio di vendita su un sito di e-commerce relativo ad accessori per auto venendo nel giro di poco tempo contattato da un sedicente acquirente il quale, fingendosi interessato, si era proposto di acquistarli. Una volta intrapresa la comunicazione tramite messaggistica istantanea, i due si sono accordati sul prezzo ed il sedicente acquirente ha fatto credere alla vittima di poterle corrispondere la somma pattuita mediante alcune semplici operazioni da eseguirsi tramite app di home banking relativa al suo conto corrente, al termine delle quali avrebbe ricevuto la somma.
L’ignaro venditore ha acconsentito e, una volta avuto accesso al proprio conto online, ha operato secondo le indicazioni fornite per telefono dall’interlocutore, digitando i codici Iban che gli venivano man mano forniti, venendo così tratto in inganno poiché, diversamente da quanto fattogli credere, ha eseguito 4 pagamenti istantanei di vario importo al malfattore. Quando quest’ultimo, ricevuti gli accrediti, si è reso irreperibile, la vittima si è insospettita e non ha proceduto oltre. Dal proprio istituto di credito ha poi avuto la conferma di aver speso, anziché riscosso, un totale di 4mila euro.
Denunciato l’accaduto, i Carabinieri di San Vincenzo hanno avviato indagini, seguendo anche il flusso delle somme delle operazioni di pagamento e analizzando i contatti telefonici, risalendo all’identità di tre persone, risultati intestatari dei codici Iban utilizzati nella truffa, che sono state denunciate in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Livorno per il reato di truffa in concorso.
Nel corso di trattative a distanza, il consiglio dei carabinieri è quello di diffidare da interlocutori che inducano ad effettuare operazioni tramite homebanking/presso atm/presso esercenti abilitati all’effettuazione di ricariche o presso uffici postali/banche. Il prospettare la necessità di compiere operazioni di qualunque genere per ottenere un pagamento deve indurre a prendere tempo, rinviando il tutto per potersi rivolgere ad un parente/amico o ad una Stazione Carabinieri o al 112 NUE per avere un consiglio.
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