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Politica mercoledì 06 settembre 2023 ore 06:05

Agrivoltaico, “salvare suolo agricolo e paesaggio”

Assemblea Popolare: “Così la Val di Cornia non sarebbe più la stessa. Intervengano subito le istituzioni e le organizzazioni agricole”



SUVERETO — “Continua lo sterminio dei campi in favore della speculazione economica sull’energia”, parole della lista Assemblea Popolare Suvereto alla notizia di “un nuovo impianto fotovoltaico che distruggerebbe tre ettari di terreno seminativo irriguo nei pressi di Venturina ad opera di una ditta esterna al territorio, al di fuori di ogni logica di comunità energetica rinnovabile. E nel vicino Comune di Suvereto si parla di un centinaio di ettari di suoli agricoli insidiati da vari progetti fotovoltaici e agrivoltaici, con intermediari e agenti immobiliari che battono le campagne alla ricerca di terreni da acquistare o affittare”.

“È necessario e urgente un intervento normativo della Regione Toscana, che non può permettere questo scempio, mentre ai Comuni, alle organizzazioni e alle cooperative agricole spetta il compito di difendere in ogni modo l’agricoltura da questo forsennato attacco. - hanno chiesto a gran voce - Le fonti energetiche rinnovabili sono importanti, ma devono essere concepite in una logica di comunità energetica, cioè di un rapporto diretto tra produttori e consumatori, e realizzate prioritariamente in terreni già impegnati per altri usi: aree industriali e artigianali, tetti dei capannoni, svincoli stradali e aree interdette come quelle tra la ferrovia e la superstrada Aurelia”.

“È importante salvare il suolo agricolo e il paesaggio dall’aggressione del fotovoltaico selvaggio, lasciato nelle mani di imprenditori esterni che prendono per la gola i nostri agricoltori, già colpiti dalle difficoltà del settore agricolo e da politiche poco attente ai loro bisogni. - hanno osservato - L’agricoltura e il paesaggio sono due risorse fondamentali per il presente e per il futuro dell’area della Val di Cornia. Non si tratta solo di ambiente, ma anche di economia: nei campi fertili deve essere incoraggiata la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, olivi e viti che sono alla base dell’agricoltura e del turismo. Le enormi distese di pannelli andrebbero a danno dell’agricoltura e del paesaggio, compromettendo la fertilità dei terreni, con un danno paesaggistico che si ripercuoterebbe negativamente anche sugli agriturismi e su tutte quelle attività che hanno reso le nostre campagne interessanti per il turismo, la viticoltura e l’olivicoltura. La Val di Cornia non sarebbe più la terra del bel paesaggio e dei prodotti di qualità, diventerebbe un territorio ferito e indebolito nelle sue potenzialità” (leggi qui l’articolo collegato).


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