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Attualità sabato 09 agosto 2025 ore 13:19
"Campagna sfregiata dai pannelli fotovoltaici"

Il comitato Terre di Val di Cornia è intervenuto a seguito della realizzazione di un nuovo impianto alle porte di Suvereto
SUVERETO — "Lo sterminio dei campi continua. Un nuovo impianto di pannelli fotovoltaici a terra è in costruzione per iniziativa della ditta MTP all’ingresso di Suvereto, uno dei centri storici più belli della Maremma".
Così Terre di Val di Cornia riaccende il dibattito sulla questione dei pannelli fotovoltaici sulle campagne.
"Ora si comincia a vedere con i propri occhi che il pericolo non è più solo sulla carta; basta fare un giro per rendersene conto. Ai 66 ettari ricoperti a Bocca di Cornia, nel comune di Piombino, si aggiungono le distese di pannelli già installati nella vicina località degli Affitti. A Venturina, in località La Monaca, i pannelli hanno occupato irrimediabilmente grandi campi fertili. Altri cinque ettari sono già stati concessi alla ditta Energy Pie srl. in località Campo All'Olmo e altri progetti sono in corso di autorizzazione per centinaia di ettari. Ormai chi arriva a Suvereto, appena scorge il borgo medievale, trova alla sua sinistra un enorme cantiere per un altro impianto fotovoltaico nella zona del Poggetto".
A pochi metri di distanza un lenzuolo con su scritto 'Sí alle rinnovabili, ma non nei campi' che testimonia la contrarietà da parte di alcuni.
"Per realizzarlo su circa cinque ettari di terreno è stata distrutta un’uliveta e ettari di seminativo, nel silenzio generale. - hanno commentato - Sarà questa la cartolina di ingresso ad uno dei borghi più belli d’Italia, città del vino e dell’olio, bandiera arancione del Touring Club Italiano e città slow. Chi sale sul Monte Calvi per un’escursione ormai vede che la pianura si sta trasformando in una distesa di specchi. Si tratta di impianti che consumano suolo fertile, che danneggiano l’agricoltura, il paesaggio e il turismo. Nel caso di Suvereto rompe la trama paesaggistica fatta di uliveti, vigneti e seminativi in un’area particolarmente bella".
"Siamo riusciti a trasformare un obiettivo condivisibile, il superamento delle fonti energetiche fossili, in un grave attacco al territorio, che è la risorsa primaria da cui dipendono tutte le altre. Sono impianti che nessuno vuole e che non avrebbero dovuto essere autorizzati. È uno scempio che grida vendetta. Ci chiediamo: chi è rimasto a difendere il territorio dalla speculazione energetica e dagli interessi economici di pochi?", hanno concluso dal comitato.
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