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Attualità lunedì 21 giugno 2021 ore 20:45

Barbiconi, l'azienda fa chiarezza sul progetto

Suvereto

Parla la società agricola Carmo che spiega la sua posizione dopo l'acquisizione delle aziende agricole dismesse in località Forni



SUVERETO — "La società agricola Carmo srl, società di primaria importanza nel settore agricolo, smentisce formalmente le notizie in relazione all'intenzione di costruire in località Poggio Forni nel Comune di Suvereto un allevamento intensivo aprioristicamente dipinto come dannoso per il territorio, sia perché non vi era nei progetti l'intenzione di costruire alcun grande allevamento intensivo, sia perché le opere realizzando non avrebbero costituito alcun elemento negativo per il territorio, bensì un'opportunità di sviluppo e valorizzazione in contraddittorio con le istituzioni e le comunità locali".

A parlare è direttamente la società agricola Carmo srl che mette un punto alle voci che si sono susseguite nel borgo di Suvereto circa la realizzazione di un allevamento intensivo. 

"E' opportuno fare un po' di chiarezza; la società agricola Carmo ha provveduto ad acquisire preesistenti aziende agricole dismesse, da anni in stato di evidente abbandono al fine di ristrutturarle e farne un'eccellenza. - hanno spiegato - La stessa area ne avrebbe tratto quindi benefici, né vi sarebbe stato alcun nocumento, per il paesaggio o il turismo, non essendo certo la presenza di impianti a basso impatto, come dimostra l'osservazione di altre località italiane, limitativa al cicloturismo, ippovie o percorsi trekking. De resto - hanno proseguito - non solo non è mai stata intenzione della Società Carmo costruire un allevamento intensivo, ma tale ipotesi era anche oggettivamente impossibile da realizzare per la pochissima superficie edificata e per i disciplinari molto severi che si sarebbero adottati". 

"La società, come già più volte dichiarato, avrebbe infatti inteso, di concerto con ogni possibile interlocutore istituzionale e non e sempre che gliene fosse concessa la possibilità, cosa che non è purtroppo avvenuta per l'aprioristica e strumentale opposizione ai progetti conformemente con la natura e la destinazione dei luoghi, realizzare un impianto ridotto e sostenibile, antibiotica-free, finalizzato all'allevamento di suinetti, destinati alla produzione di salumi tipici toscani. - ha spiegato la società - Le ridotte dimensioni dell'allevamento peraltro, oltre a non impattare a livello paesaggistico, nemmeno avrebbero in alcun modo avuto ripercussioni sulla rete stradale e sulla circolazione dei mezzi pesanti. Infatti un allevamento della consistenza ipotizzata necessiterebbe, per il rifornimento del mangime e della vendita dei capi, di circa tre mezzi pesanti al mese, con un insignificante aumento di traffico rispetto alle attività già presenti".

"Contrariamente a quanto da più parti paventato, l'edificando allevamento avrebbe quindi costituito un'opportunità per il territorio e per la sua riqualificazione con un presumibile aumento del valore di mercato dei fondi agricoli della zona: i valori più alti infatti statisticamente si riscontrano ove vi è la presenza di una agricoltura diversificata e complementare con una significativa presenza di zootecnica. Alla luce di quanto esposto - hanno concluso - vi era stato anche un agreement di massima con gli enti contattati per la realizzazione del progetto tra cui anche l'ufficio tecnico del Comune di Suvereto e l'Amministrazione comunale, quantomeno fino al diffondersi delle notizie fuorvianti. Ciò premesso, visto il clima instauratosi, la proprietà ha deciso di realizzare il progetto in un'altra area della Toscana riservandosi di avviare nella proprietà di Suvereto un nuovo progetto agricolo senza finalità zootecnica nella speranza che le polemiche a nostro avviso pretestuose si esauriscano".


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