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Attualità lunedì 11 novembre 2024 ore 18:13
"Valli Etrusche al centro della sperimentazione"
La replica della presidente e del direttore della Società della Salute Valli Etrusche, Sandra Scarpellini e Laura Brizzi
VALLI ETRUSCHE — “Delle tre strutture individuate nell’Ambito Livornese (ex USL 6) come da richiesta della Regione Toscana, ben due si trovano nelle Valli Etrusche. Per questo è fuorviante parlare di una “Val di Cornia ignorata” visto che al contrario il territorio risulta al centro della sperimentazione”.
Così la presidente e il direttore della Società della Salute Valli Etrusche, Sandra Scarpellini e Laura Brizzi, respingono le critiche mosse in merito al mancato coinvolgimento della parte più a sud del territorio nel progetto per il monitoraggio della progressiva attivazione delle strutture previste dal DM 77.
“Le tre strutture scelte per il monitoraggio – continuano Scarpellini e Brizzi – sono state individuate a livello aziendale, sentito il parere delle direzioni zonali, cercando di coinvolgere tutte le Zone Distretto che, lo ricordiamo, sul territorio della ex USL 6 sono tre: Livornese, Valli Etrusche ed Elba. L'impossibilità di coinvolgere l'Ospedale di Comunità di Portoferraio ha fatto sì che un’ulteriore struttura sia stata individuata sul nostro territorio. Da qui la scelta di coinvolgere nel monitoraggio oltre alla COT Livorno e alla Casa della Salute di Donoratico individuata per la sua posizione baricentrica sul territorio delle Valli Etrusche anche l’Ospedale di Comunità di Cecina. Al momento della scelta avvenuta nei mesi scorsi non era infatti possibile coinvolgere la struttura di Piombino in quanto ancora al centro del processo di riorganizzazione legato all’attivazione di nuovi servizi territoriali come l’apertura del nuovo hospice avvenuta nel mese di ottobre”.
“Al di là di tutto quello che più conta – concludono – è capire che per la realizzazione di una buona sanità territoriale è necessario entrare nell’ottica di un’organizzazione in rete dei servizi e della condivisione degli aspetti positivi che la sperimentazione farà emergere, adattandoli poi agli specifici contesti territoriali”.
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