Educazione finanziaria
di Daniele Salvadori - domenica 03 aprile 2016 ore 07:00
"Il progresso dei popoli è un problema di educazione"
Questo il pensiero di Guelfo Guelfi che alla fine del 1800, in qualità di Sindaco di Lajatico, fondava la locale Banca Popolare.
All'epoca si trattava di strappare le masse contadine all'analfabetismo; oggi si tratta di diffondere la tolleranza, l'accettazione dell'altro e la conoscenza, almeno delle basi, su argomenti indispensabili nell'era moderna quali le lingue, l'informatica e la finanza.
Proprio di quest'ultima vogliamo parlare.
I recenti accadimenti riguardanti probabili truffe perpetrate ai danni di ignari risparmiatori hanno riportato alla ribalta un annoso dibattito: qual'e la preparazione dell'italiano medio rispetto al funzionamento di prodotti e servizi legati alla banca e alla finanza?
Risposta: MOLTO, MOLTO MODESTA.
Una recente indagine ha cercato di misurare il livello di alfabetizzazione finanziaria in 148 paesi del mondo attraverso un questionario uguale per tutti.
Solo il 37% degli italiani ha risposto correttamente ad almeno 3 domande su 4. Un risultato inferiore anche a quello di paesi scarsamente sviluppati, come dimostra il grafico pubblicato dal Corriere della Sera il 20 dicembre 2015.
Il paradosso è che il nostro Paese, che è uno dei più dotati di risparmio privato al mondo, è uno dei più poveri di cultura finanziaria.
Sul tema sono intervenuti in molti sottolineando la necessità di incrementare notevolmente la divulgazione dell'educazione finanziaria. C'è anche chi ha proposto l'istituzione di una sorta di "patentino" da conseguirsi durante il ciclo scolastico.
Nei siti internet di BCE e Banca d'Italia sono presenti sezioni dedicate all'argomento con ampia documentazione a corredo ed anche la possibilità di effettuare esercizi interattivi.
Le banche hanno costituito una Fondazione (FEDUF) con lo scopo di diffondere nelle scuole e le famiglie una cultura di base, soprattutto destinata alle fasce più deboli: giovani ed anziani.
È però importante che ogni territorio e comunità si organizzi, a livello locale, in questo senso. Enti pubblici, banche, assicurazioni e società finanziarie, insieme alle scuole di ogni ordine e grado, dovrebbero fare squadra e condividere un percorso comune nell'interesse della collettività e della propria immagine.
Mi impegnerò affinché la Banca di Lajatico si faccia promotrice di iniziative al riguardo.
Daniele Salvadori