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Politica giovedì 17 novembre 2016 ore 08:00

"Attività estrattive a esaurimento"

Rossana Soffritti, sindaca di Campiglia Marittima

La sindaca Soffritti pronta al tavolo di confronto con azienda e Regione, ma è da tener presente che le attività estrattive hanno una scadenza



CAMPIGLIA MARITTIMA — "La comunicazione della società Cave di Campiglia di voler licenziare 10 lavoratori ed aprire una crisi ufficiale non può essere certamente da collegare ad una responsabilità del Comune come da alcuni affermato a mezzo stampa". Così la sindaca Rossana Soffritti replica all'appello dei sindacati che hanno acceso i riflettori sul futuro delle cave di Campiglia dicendosi comunque pronta ad aprire un tavolo di crisi con Comune e Regione tanto da fissare già un incontro.

Ma il futuro delle cave era già segnato considerato che le attività estrattive, come riferisce la sindaca in un comunicato, scadono il 31 dicembre 2018. La società, comunque, continuerà almeno fino alla fine del 2022 dato il ritardo nell'attuazione del piano di coltivazione e, quindi, la disponibilità ancora di molti metri cubi da scavare.

"La società ha presentato al Comune del 2015 una proposta di un nuovo piano di coltivazione per allungare le escavazioni di ulteriori 20 anni alla quale il Comune ha risposto negativamente, perché, i nostri strumenti urbanistici e la politica di questo territorio da quasi vent’anni affermano che le attività estrattive a Campiglia devono andare ad esaurimento con questi piani vigenti. - ha sottolineato la sindaca - Lo si è detto e ribadito più volte convinti che il modello di sviluppo dovesse tendere ad nuovo equilibrio del sistema economico di quest’area più attento all’ambiente e che valorizzasse gli investimenti nel sistema dei parchi".

Sul tavolo delle trattazioni c'è anche il piano delle cave che la Regione elaborerà entro la fine del 2017. "L’importanza strategica del materiale scavato, da sola non è sufficiente. - e ha aggiunto - La questione merita una proposta di governo che parta dai fabbisogni verosimili per i prossimi anni, che non possono provenire dalle aziende private, ma che siano frutto di un’analisi pubblica dei sistemi industriali toscani, per scavare solo ciò che è necessario". 

Al tavolo, dunque, dovranno emergere le difficoltà aziendale per poter tutelare i lavoratori.


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