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Politica venerdì 13 giugno 2025 ore 06:12
Parchi, "in discussione da logiche egoistiche"

Impegno Comune chiama tutte le comunità della Val di Cornia a un’assunzione di responsabilità condivisa
CAMPIGLIA MARITTIMA — Il gruppo Impegno Comune è intervenuto sulla questione della Parchi Val di Cornia.
"La crisi economica che ha investito la società non è un evento casuale né inevitabile. È, piuttosto, il risultato diretto di scelte politiche ben precise, che negli ultimi anni hanno progressivamente smantellato il principio di solidarietà su cui l’intero progetto si era fondato sin dalla sua nascita. - hanno commentato - Quello che un tempo era un modello avanzato di gestione condivisa del territorio, capace di superare i confini amministrativi per costruire una visione comune della Val di Cornia, è stato messo in discussione da logiche egoistiche e di corto respiro".
"L’impianto originario - hanno ricordato - prevedeva che i Comuni soci contribuissero ai costi della Parchi sulla base della popolazione, in funzione della loro capacità contributiva. Questa scelta garantiva equilibrio, giustizia territoriale e una gestione coordinata dei beni comuni. Era una visione che mirava a tutelare il paesaggio, promuovere la cultura e generare sviluppo diffuso, non concentrato né escludente. Invece, l’adozione di criteri fondati esclusivamente sui costi dei beni presenti nei singoli territori ha incrinato profondamente il patto fondativo della società, trasformando una strategia pubblica di valorizzazione in un’operazione contabile fondata su logiche aziendali, penalizzando in modo particolare i Comuni più piccoli come Campiglia Marittima".
Per Impegno Comune tutto è stato causato da alcune scelte: "quella dell’Amministrazione comunale di Piombino, che ha deciso di trattenere per sé gli introiti dei parcheggi nei parchi costieri, privando la società di risorse fondamentali. Similmente, la decisione del Comune di San Vincenzo di escludere il parco di Rimigliano dal sistema ha segnato un ulteriore passo verso il disfacimento di un progetto collettivo. In queste scelte si manifesta l’abbandono del principio di messa a sistema dei profitti generati da aree più fortunate, principio cardine su cui si era costruito un equilibrio virtuoso a beneficio dell’intero comprensorio".
"La logica che oggi prevale è quella del municipalismo miope, che rivendica l’interesse immediato del singolo Comune a discapito della responsabilità condivisa. È una visione riduttiva, che misura tutto su base formale. - hanno aggiunto - Campiglia Marittima è oggi l’unico Comune che, con coerenza e senso di responsabilità, si fa carico del compito di salvare la società dalla crisi. Lo fa attingendo a risorse proprie, in nome di un patto fondativo che consideriamo ancora valido e attuale. In questo gesto non c’è solo una scelta amministrativa, ma una precisa opzione politica. La stessa che riteniamo debba guidare una nuova fase delle politiche territoriali, unica condizione per affrontare in modo adeguato le sfide future e rilanciare lo sviluppo della Val di Cornia".
Per il gruppo questa situazione "indebolirà anche i Comuni che oggi credono di rafforzarsi rinunciando alla condivisione".
"Noi non ci riconosciamo in questa direzione. Rivendichiamo, al contrario, l’ambizione e il coraggio di una politica capace di guardare oltre il breve termine. Continuiamo a credere che la Parchi sia uno strumento fondamentale per costruire una comunità più consapevole, più giusta, più coesa. Siamo certi che lo spirito civico e ambientalista che ha animato il nostro territorio non si lascerà ridurre a un mero esercizio contabile o a uno scambio tra potere e gestione. La posta in gioco è più alta: è il senso stesso di una visione collettiva del territorio. Campiglia Impegno Comune conferma il proprio impegno per una Parchi viva, pubblica, solidale. E chiama tutte le comunità della Val di Cornia a un’assunzione di responsabilità condivisa, per rinnovare oggi quel patto politico che ha fatto della nostra terra un laboratorio unico di governo sovracomunale", hanno concluso.
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