Attualità lunedì 11 dicembre 2023 ore 09:55
Acciaio, "chiediamo un decreto Piombino"
Camping Cig: "Lo stato di agitazione, proclamato dai sindacati, deve diventare mobilitazione forte e continuativa"
PIOMBINO — L’11 Dicembre ci sarà l’incontro tra sindacati e ministero per valutare la questione Jindal, il 12 quello con Carrai per analizzare le proposte di Jsw e la richiesta di Cassa integrazione in deroga.
"In relazione a tali scadenze, non possiamo dimenticare che siamo di fronte ad una emergenza assoluta: 1400 lavoratori delle acciaierie il 7 Gennaio potrebbero essere licenziati. - ha commentato il Camping Cig - Lo stato di agitazione, proclamato dai sindacati, deve diventare mobilitazione forte e continuativa. Quindi, prima di tutto occorre garantire loro la Cassa integrazione in deroga, non per pochi mesi, ma per il tempo necessario a costruire ed attuare, finalmente con l’impegno dello Stato, un vero piano industriale che dia un futuro allo stabilimento e che non faccia sparire altri posti di lavoro, come è toccato negli anni recenti alle lavoratrici e ai lavoratori dell’indotto".
"Chiediamo - hanno proseguito - oggi al Governo un Decreto Piombino che sia indipendente dalla attuazione dei progetti Jindal-Metinvest-Danieli e dia sicurezza ai lavoratori garantendo, non solo con la Cassa integrazione in deroga, ma soprattutto con l’impegno al rilancio dello stabilimento, alla realizzazione delle indispensabili bonifiche, come delle infrastrutture senza le quali inoltre non è possibile nessuna diversificazione che possa assorbire eventuali esuberi dell'industria. Se abbiamo perso tutti questi anni, non è colpa dei lavoratori, ma dei vari Governi, i quali ci hanno lasciato nelle mani inaffidabili delle multinazionali, dalle quali non si devono subire altri ricatti, come quello incombente sul rinnovo della Cig. Viceversa, subordinare il riconoscimento della cig ad un progetto, oggetto di una prima presentazione di parte nel breve volgere di una serata il 5 Dicembre, sul quale ritorneremo, significherebbe esporre i lavoratori al rischio di essere costretti ad accettare un progetto qualsiasi, pur di non venire licenziati: con Rebrab che avrebbe fatto di Piombino la stella del Mediterraneo l’operazione si rivelò un fallimento".
"Per ora, noi non sappiamo se siamo di fronte ad un'altra narrazione (in)felice, come accadde con Kaled, Rebrab e Jindal. Serve che il piano industriale completo scritto Metinvest-Danieli sia messo a disposizione dei lavoratori e cittadini per essere esaminato nei dettagli prima di prendere qualsiasi decisione. - hanno aggiunto - Il Governo non dovrà rimanere a fare da mediatore tra Jindal e Metinvest-Danieli, ma farsi portatore delle esigenze dei lavoratori, dei cittadini e del nostro Paese, acquisendo la parte maggioritaria della proprietà delle acciaierie per guidarne la rinascita, intervenendo parallelamente anche sulle altre criticità di Piombino. A Piombino e a Taranto le risorse pubbliche investite sono state e saranno ingenti e devono comportare il comando da parte della parte pubblica. Il Piano nazionale della siderurgia, che non c’è, dovrà essere il quadro di riferimento indispensabile. Vanno previsti vincoli precisi e consistenti penali per le aziende che non rispettino gli accordi e gli impegni, com’ è avvenuto troppe volte senza conseguenze per gli inadempienti: Metinvest Danieli, se il progetto una volta valutato andrà avanti, accetterà, tali vincoli e penali?".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI