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RIGASSIFICATORE giovedì 20 ottobre 2022 ore 14:51

Rigassificatore, "Giani non permette confronto"

L'associazione Idra compone una memoria tecnica consegnata al commissario per l'opera Giani e agli enti della Conferenza dei servizi



FIRENZE — Idra non avrà nessun confronto con il presidente della Regione Toscana e commissario per il rigassificatore a Piombino Eugenio Giani. Allora, l'associazione ambientalista compone una memoria tecnica per raccogliere tutte le ragioni del no al progetto.

"Domani si celebrerà quella che il presidente-commissario vorrebbe consacrare come seduta conclusiva di un procedimento che lo ha visto esibirsi in dichiarazioni smentite dai fatti, acrobazie procedurali e impegni non rispettati. - ha commentato Idra in una nota - Non un solo incontro pubblico coi cittadini della costa o del capoluogo, rimasti vanamente per mesi ad attendere il confronto, la trasparenza, il dibattito pubblico. Una prova di prepotenza e di inattendibilità che mortifica il rapporto di fiducia fra popolazione e istituzioni, e al tempo stesso aggrava, piuttosto che risolvere, i problemi e i ritardi a cui il progetto sponsorizzato dalla giunta pretenderebbe di far fronte".

Alla redazione della memoria intitolata L’irricevibile progetto di rigassificatore Golan Tundra ipotizzato nel porto della città di Piombino e trasmessa lunedì 17 Ottobre per posta certificata al commissario e a ciascuno dei 53 invitati alla conferenza di servizi, hanno collaborato studiosi di diverse regioni d’Italia, titolari di competenze scientifiche e di esperienze sul campo in materia di strategie energetiche e rigassificatori: Marco Grondacci, giurista ambientale, La Spezia; Samadhi Lipari, esperto di macroeconomia, ricercatore in economia politica presso l'Università di Manchester; Andrea Turco, giornalista ambientale; Piero Andreuccetti, ingegnere nucleare ed esperto di rischio di incidenti rilevanti, Pisa; Carlo Franzosini, dottore in biologia, biologo marino presso l'Area Marina Protetta di Miramare, Trieste; Giulia Ghisaura, dottore commercialista e curatore fallimentare, Venturina Terme; Paola Mancuso, avv., consulente in materia urbanistica e demaniale, ex segretario generale della Autorità portuale di Piombino, ex commissario straordinario per la messa in sicurezza delle aree minerarie di Rio Marina.

A inoltrare il documento, l’organizzazione di volontaria Idra, iscritta al Registro Regionale, che sostiene dal primo istante la battaglia della cittadinanza della costa e dell’Elba contro il progetto del rigassificatore nel porto di Piombino.

Nel documento Idra ha evidenziato che "nell’intera operazione che il procedimento all’attenzione della Conferenza di servizi mira ad autorizzare alcuni estremi degni di particolare considerazione da parte di coloro che vanno assumendo in proposito precise responsabilità. Sussistono – si prosegue - gravi motivi di inaccettabilità del progetto, in quanto i suoi presupposti, e le caratteristiche di necessità e urgenza che vorrebbero giustificarne l’attuazione, si fondano su dati e circostanze contraddette da ciò che la letteratura internazionale ampiamente attesta".

Secondo i firmatari del documento, in particolare, il progetto metterebbe a repentaglio, se anche uno degli scenari meno devastanti avesse a verificarsi, la sicurezza e la sopravvivenza di una comunità di oltre 30mila abitanti. 

"Siamo di fronte pertanto al grave paradosso di una soluzione parziale a un problema complesso. Le istituzioni sono obbligate ad una nuova riflessione che parta dalla presa d’atto che non vi sono i presupposti di una procedura in deroga e in danno ai sacrosanti diritti di un territorio. Del resto questa è la conseguenza della superficialità con la quale si è affrontato l’iter, che ha considerato inutili gli approfondimenti e non dovute le garanzie. C’è ancora peraltro il tempo per riappropriarsi di una corretta metodologia a cominciare da una reale comparazione fra opzioni alternative. - ha commentato Idra - Vorranno i componenti della conferenza di servizi, e in primo luogo il commissario, chiamato a valutare e non necessariamente a autorizzare, riconoscere le responsabilità che deriverebbero dalla mancata considerazione di argomenti così pregnanti?".


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