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Attualità venerdì 27 novembre 2015 ore 17:31

​Le strategie di sviluppo per i porti toscani

L'assessore Ceccarelli: "Rilanciare i porti, da Piombino a Livorno fino a Carrara, senza trascurare i porti di interesse regionale e quelli turistici"



GROSSETO — Si è svolto a Grosseto il seminario organizzato da Regione, Istituto nazionale di urbanistica, Anci e Provincia di Grosseto sulle tematiche connesse allo sviluppo della portualità in Toscana con la partecipazione dell'assessore regionale a infrastrutture, mobilità, urbanistica Vincenzo Ceccarelli.

Le prospettive dei porti toscani sono state analizzate soprattutto in relazione alle novità introdotte da alcune normative recenti come la legge sul governo del territorio e il Pit 2015. Particolare attenzione è stata rivolta anche al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, promosso dal ministro Delrio e approvato in via preliminare lo scorso luglio.

"Il quadro nel quale oggi ci troviamo ad agire, alla luce del Piano strategico varato dal ministro Delrio, ci trova pronti - ha esordito Ceccarelli - con un impegno rilevante messo in campo dalla Regione che ha consentito di rilanciare i porti nazionali, da Piombino a Livorno fino a Carrara, senza trascurare i porti di interesse regionale e quelli turistici".

"Oggi siamo impegnati a ridurre la forte componente burocratica che certamente non agevola gli interventi di riqualificazione e adeguamento funzionale degli scali marittimi promossi dai comuni o dai soggetti privati. In questo senso - ha proseguito l'assessore - stiamo lavorando per portare rapidamente in approvazione il Regolamento attuativo previsto dall' Art. 87 della LR n. 65/2014, al quale la legge regionale ha assegnato il compito di disciplinare aspetti molto importanti della fase attuativa degli interventi portuali. Non è un singolo strumento normativo che potrà risolvere tutti i problemi, ma confidiamo che le disposizioni puntuali del regolamento possano dare un contributo di chiarezza e di mettere a disposizione alcune opportunità concrete, anche per settori spesso trascurati come la nautica sociale".


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