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Attualità domenica 02 febbraio 2025 ore 09:05

​Via IV Novembre e via Gorizia

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia Gordiano Lupi ci accompagna tra Via IV Novembre e via Gorizia riscoprendone la storia



PIOMBINO — Via IV Novembre la trovi tra via Torino e via Fucini, è una traversa alberata di cipressi (tutti oltre il muro del cortile), contiene tre grandi caseggiati signorili e il piazzale dell’Enel dove da piccolo ho passato tanti pomeriggi. Da qui si diparte via Gorizia che porta di nuovo in viale della Repubblica, con la vecchia sede Enel, adesso ufficio di rappresentanza. Un palazzo di marmo bianco stile razionale, per non dir fascista, è la sede Enel che prende tutto il lato destro di via Gorizia (per chi viene da via IV Novembre), mentre a sinistra c’è un alto condominio con accanto un villino di città molto borghese. Proprio sulla piccola casa, al civico otto, c’è la stele con scritto via Gorizia, rifinita di blu, abbastanza antica. Nel palazzone bianco ci sono gli appartamenti dei dipendenti Enel, almeno un tempo era così adesso non so, quel che ricordo bene sono i lunghi pomeriggi passati nel piazzale a giocare a calcio, allora si poteva, gli operai passavano ma non dicevano niente, tanto eravamo bambini. Il grande cancello munito di lucchetto mi fa sentire dentro un film di Bergman, se fossi un regista e mi trovassi qui per fare un film, macchina da presa in mano, mi rivedrei bambino, immerso nella scena, girerei un flashback onirico in quel piazzale. Ma torniamo in via IV Novembre, al marciapiede stretto, incastonato tra auto in sosta e un muraglione. Non era fatta per la modernità la mia piccola via cittadina, ché il muro in granito andrebbe abbattuto per dare respiro a questa zona verde. Adesso la parete grigia ospita solo brutte scritte con vernice spray vergate da vandali di passaggio, cose di cui potremmo fare a meno, regalando alla città un giardino con pista di atletica in asfalto, campi di volley e calcetto, persino basket, certo, tutto da rassettare. Sto parlando del Parco della Rimembranza, dentro al cortile della Scuola Media Renato Fucini e della Scuola Elementare Dante Alighieri, separato dalla strada da quel brutto muro in granito e dai cipressi. Qui si ricorda il giorno dell’Unità Nazionale e delle forze armate, un tempo si festeggiava la fine della Grande Guerra, ché in quel giorno venne firmato l’armistizio di Villa Giusti. Ricordo nei primi anni Sessanta la sfilata di noi bambini delle scuole elementari nel cortile davanti alla bandiera per commemorare i soldati morti per l’Unità d’Italia. Ricordo che mio nonno, Cavaliere di Vittorio Veneto, andava orgoglioso di aver combattuto nella Prima Guerra Mondiale e di aver partecipato alla liberazione delle terre ancora in mano agli austriaci. Il Parco della Rimembranza ogni anno si arricchiva di un albero per commemorare un defunto che aveva dato la sua vita per la patria.

Facciamo un po’ di storia grazie al nostro amico Giuseppe Cavicchioli. Il governo del 1922, tra i molti provvedimenti, prese iniziative per ricordare i caduti del primo conflitto mondiale. Il politico toscano Dario Lupi (non era mio parente!) propose di creare in tutta Italia dei luoghi dedicati al ricordo dei caduti. Il progetto del Lupi fu approvato e la circolare 27 del dicembre 1922 dette inizio alla costruzione di viali e parchi detti della rimembranza. L’iniziativa ebbe un vasto consenso, nel 1924 erano già 2200 i viali e i parchi della rimembranza. Si davano precise disposizioni: “Dobbiamo creare in ogni città, paese o borgata, la strada o parco della rimembranza; per ogni caduto deve essere piantato un albero; gli alberi possono variare a seconda della regione, del clima e dell’altitudine”. Si definiva anche come dovesse essere eretto il cippo commemorativo dedicato a ogni caduto: “Tre regoli di legno, dei tre colori della bandiera nazionale descrivono un tronco di piramide, uno dei tre regoli, quello colorato di bianco, più lungo degli altri due, dovrà portare a 10 centimetri dall’estremità superiore una targhetta in ferro smaltato con la dicitura: IN MEMORIA DEL (grado, nome e cognome), CADUTO NELLA GRANDE GUERRA IL (data) A (nome della battaglia)”. Piombino rispose all’appello, fu costituita una commissione presieduta dal professor Giuseppe Ghimenti e furono prese decisioni subito attuate. Il nostro Parco della Rimembranza sarebbe sorto dietro all’edificio delle Scuole Elementari di Piazza Dante per estendersi da via Renato Fucini fino a via Torino, per una lunghezza di 145 metri. Adesso quel parco è soprattutto il cortile delle scuole, in passato è stato molto usato per praticare educazione fisica e attività atletiche, visto che il campo scuola Luciano Simeone è una creazione degli anni Ottanta. 

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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