Lavoro sabato 03 maggio 2025 ore 12:35
Acciaierie, "basta farse, serve nazionalizzare"

Il sindacato Usb torna a richiedere che il polo piombinese passi nelle mani dello Stato
PIOMBINO — "L’Accordo di Sviluppo firmato da Ministero, Regione, Invitalia e JSW è una resa vergognosa agli interessi privati, un altro capitolo nella svendita dello stabilimento siderurgico di Piombino. Altro che rilancio: ci troviamo davanti a una presa in giro, fatta di numeri irrisori, promesse fumose e fondi pubblici regalati. Su oltre 1.300 lavoratori, solo 500 verrebbero impiegati nel nuovo piano: gli altri? Abbandonati. Scaricati. Espulsi dalla fabbrica con un calcio".
Usb Piombino e Usb Nazionale Industria tornano a chiedere la nazionalizzazione delle acciaierie di Piombino.
"Ci raccontano la favola della transizione ecologica, mentre il ciclo integrato sparisce, e con lui ogni possibilità di rilanciare seriamente la siderurgia a Piombino. - proseguono da Usb - Al posto di un piano serio, ci troviamo davanti l’ennesimo spot, utile solo a garantire i profitti di JSW, che da anni prende tempo, soldi e spazio senza mai dare nulla in cambio.
Intanto, oltre 90 milioni di euro di soldi pubblici finiscono nelle mani dell’azienda. Con che contropartite? Nessuna. Zero garanzie, zero vincoli occupazionali, zero rispetto per i lavoratori e per la città.
E mentre si firmano accordi-farsa, centinaia di lavoratori restano in cassa integrazione a salario ridotto, senza prospettive né diritti. Pretendiamo l’immediata integrazione salariale al 100% per tutti i lavoratori coinvolti, perché nessuno deve essere lasciato indietro. Chi è vicino alla pensione ha diritto a prepensionamenti incentivati e volontari, non all’elemosina o alla rassegnazione.
E poi c’è la bomba ambientale: decenni di inquinamento senza bonifiche serie, con l’area industriale lasciata nel degrado mentre si parla di “transizione”. Di quale futuro sostenibile parliamo, se non si risana il territorio e non si garantisce la salute pubblica? USB dice basta. È ora di alzare la testa".
"Pretendiamo: garanzie occupazionali totali per tutti i lavoratori, compresi quelli “parcheggiati” da JSW; integrazione salariale piena per chi è in CIG.
Prepensionamenti incentivati per chi ne ha diritto. Condizioni vincolanti su ogni euro di denaro pubblico: occupazione, ambiente, produzione reale. Un piano straordinario di bonifica ambientale, sotto controllo pubblico e con impiego diretto dei lavoratori locali. Ma soprattutto: pretendiamo la nazionalizzazione immediata dello stabilimento di Piombino. Dopo anni di bluff, solo lo Stato può garantire lavoro, produzione, ambiente e dignità. L’acciaio è strategico: non può restare nelle mani di speculatori stranieri. Piombino non si svende. Si difende. Chi sta con i lavoratori deve dirlo chiaramente. Il resto è complicità. USB sarà in prima linea. Con i lavoratori. Per l’acciaio. Per Piombino. Per il futuro", concludono da Usb.
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