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Lavoro mercoledì 11 dicembre 2024 ore 09:12

Acciaio, "ora i nodi vengono al pettine"

Il Camping Cig ha commentato gli ultimi sviluppi relativi al rilancio dello stabilimento siderurgico di Piombino con Jsw e Metinvest



PIOMBINO — "Nel Consiglio comunale del 28 Novembre e nella tavola rotonda del 5 Dicembre hanno immaginato un futuro roseo e chiesto a tutti di remare nella stessa direzione per realizzarlo. Quindi niente dubbi e per risolvere i problemi che ostacolano il progetto Metinvest bisogna correre come è stato fatto con il rigassificatore mettendo un commissario governativo".

Così il Camping Cig ha commentato la strada intrapresa per il rilancio delle acciaierie di Piombino lamentando però mancate risposte.

"Ma i nodi vengono al pettine! - hanno proseguito - Jindal senza avere presentato un piano industriale vuole tenere in fabbrica solo 470 persone! Forse questa era una delle clausole prevista nel memorandum di Marzo segretato e firmato con Governo, Regione e Comune? I quasi mille lavoratori in esubero che fine faranno dopo un altro anno di cassa integrazione? Jindal ha portato le acciaierie ad un passo dal fallimento, non ha rispettato nessuno degli impegni presi con l'Accordo del 2018 e oggi continua indisturbato ad imporre i suoi interessi: vuole che tali numeri siano accolti nel nuovo Accordo di Programma previsto a Gennaio 2025. Del resto lo Stato invece di assumersi il compito di affrontare direttamente la crisi dell'acciaieria e anche gli indispensabili ammortizzatori sociali delega Jindal a gestire un altro anno di casa integrazione anche al di fuori delle regole che la legano ad un progetto industriale. Come lavoratori non possiamo accettare questo Accordo con l'inaffidabile Jindal: aumenta il numero dei cassaintegrati, da per scontato che l'Accordo con Metinvest seguirà a breve e saprà dare garanzie occupazionali ai quasi mille lavoratori espulsi dalla fabbrica. In tal senso non da nessuna garanzia nemmeno la richiesta sindacale di affiancare la firma dell'Accordo con Jindal a quella della cessione delle aree a Metinvest! Su tali aree Metinvest senza nessun vincolo potrà fare cosa gli pare come per ora non ha nessun impegno alla assunzione dei lavoratori espulsi da Jsw!".

"Noi pensiamo che per i 470 che resteranno con Jsw si prospetta una vita difficile sotto ogni punto di vista e per gli altri forse la strada delineata è quella già percorsa dall'indotto: sparire. Infatti per ora nulla è certo per quanto attiene il progetto Metinvest ed il suo sviluppo! - hanno aggiunto dal Camping Cig - Si dice che a Jsw si deve permettere di continuare a fare quel che gli pare perché dà a Metinvest la possibilità di venire a Piombino. Possibilità e non certezza! La realizzazione del progetto Metinvest non dipende esclusivamente da Jindal ma da altre moltissime variabili: la guerra Ucraina, la soluzione che si troverà per Taranto, i finanziamenti delle banche e del Governo, la compatibilità ambientale e territoriale, i costi delle bonifiche, ecc... Quindi per prima cosa riteniamo che, dopo aver cacciato Jindal, per tutelare i lavoratori ed il territorio sia necessario un unico Accordo che vincoli l'azione delle due future fabbriche l'una all'altra e non due Accordi slegati uno subito e l'altro a data da destinarsi!".

"Lo Stato si riprenda interamente lo stabilimento per dirigerlo ed attuare un piano industriale coerente con il rilancio della siderurgia Italiana senza mettere in concorrenza Piombino e Taranto e in linea con le aspettative dei lavoratori e dei cittadini del nostro territorio per poi andare a verificare in tale ottica la validità del progetto Metivest. Mentre scrivevamo questo comunicato abbiamo appreso della nuova tragedia avvenuta a Calenzano. Le morti sul lavoro non avvengono per fatalità, tutto è subordinato alla creazione del profitto anche la vita dei lavoratori. Non dobbiamo più accettarlo", hanno concluso.


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