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Attualità venerdì 13 gennaio 2023 ore 14:09

Più infermieri di famiglia nelle Valli Etrusche

Foto di repertorio

Viene raggiunto un nuovo bacino di utenza di oltre 100mila persone che si aggiungono ai circa 25mila già interessati



PIOMBINO — Nelle settimane scorse il servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità assicurato dall’Azienda Usl Toscana nord ovest nelle Valli Etrusche è stato ampliato interessando i comuni di Cecina, Piombino, Rosignano Marittimo, Castagneto Carducci, Bibbona, Casale Marittimo, Riparbella, Montescudaio, Castellina Marittima e Santa Luce.

Il nuovo modello nasce per avvicinare sempre di più la risposta sanitaria al domicilio del paziente così da aiutare i cittadini all’accesso più appropriato dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali. L’infermiere di famiglia e di comunità aiuterà le persone ad orientarsi nella complessa rete dei servizi territoriali facilitandone l’accesso e la continuità assistenziale e sarà condotto in stretta integrazione con il medico di medicina generale e con gli altri professionisti della salute che operano nella rete territoriale.

“Con l’ampliamento del servizio – ha spiegato Laura Brizzi, direttore della Società della Salute Valli Etrusche - viene raggiunto un nuovo bacino di utenza di oltre 100mila persone che si aggiungono ai circa 25mila già interessati nei Comuni di Guardistallo, Monteverdi Marittimo, Sassetta, San Vincenzo e Campiglia Marittima che hanno iniziato ad usufruire del servizio nei mesi precedenti. L’assistenza infermieristica territoriale fa parte di un sistema fortemente integrato con la medicina generale e la scelta del nuovo modello è frutto della volontà di garantire risposte adeguate, appropriatezza clinico organizzativa e soprattutto competenze multidisciplinari messe al servizio dei cittadini nei momenti di loro maggiore fragilità, tenendo conto del fabbisogno quotidiano degli assistiti all’interno di uno scenario sociale e familiare sempre più complesso”.

Il nuovo modello, nel rispetto della territorialità e della prossimità, prevede che ad ogni infermiere sia affidato un gruppo di popolazione identificato geograficamente e quindi, ciascun assistito o familiare potrà contare sulla presenza dell’infermiere di famiglia e comunità di riferimento.

“Questa nuova modalità di organizzare l’assistenza infermieristica nel territorio voluta dalla Regione Toscana con la delibera 597 del 4 giugno 2018 – ha proseguito Roberto Giuliani, Dirigente delle Professioni Infermieristiche per le Valli Etrusche - è centrata sulla persona e sulla famiglia nella lettura della globalità dei loro bisogni, individuando nell’ambito domiciliare il contesto preferenziale in cui perseguire gli obiettivi di salute dei singoli e delle famiglie. Il personale dedicato all’infermieristica di famiglia e di comunità raggiunge cosi il numero di 37 infermieri”.

“L’estensione del servizio d'infermieristica di famiglia – ha commentato Sandra Scarpellini, Presidente della Società della Salute Valli Etrusche  è un tassello in più per consolidare l’offerta socio sanitaria dei nostri comuni, nella convinzione che l’attenzione alla sanità territoriale sia imprescindibile per dare risposte al benessere e alla salute dei cittadini, quando la sanità ospedaliera è in evidente affanno. Prendersi cura delle persone, cercando soluzioni integrate ai loro bisogni sociali e di salute, nel luogo in cui vivono, attraverso le figure professionali che lavorano nelle case della salute è la strada che percorriamo. L’implementazione già fatta degli assistenti sociali e il progetto con gli infermieri di famiglia va in questa direzione. Fondamentale è adesso il monitoraggio del progetto, attraverso il confronto con i professionisti coinvolti e con i cittadini fruitori, per dare le risposte più appropriate ai bisogni”.


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