RIGASSIFICATORE mercoledì 11 dicembre 2024 ore 08:43
Dopo Calenzano il rigassificatore fa più paura

Il Comitato Salute Pubblica: "Anche il rigassificatore è un impianto a rischio rilevante. I tanti eventi drammatici dovrebbero essere da monito"
PIOMBINO — Dopo la tragica esplosione nella raffineria Eni di Calenzano il Comitato Salute Pubblica di Piombino e della Val di Cornia ha espresso dolore e solidarietà alle famiglie coinvolte ed è tornato a porre l'accento sulla presenza della nave rigassificatore nel porto di Piombino e la sua classificazione di impianto a rischio rilevante. La lettera è stata indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, al Commissario al Rigassificatore della Regione Toscana, al Prefetto della Provincia di Livorno e al Sindaco del Comune di Piombino.
"L'impianto di Calenzano, come il rigassificatore di Piombino, che opera nel nostro porto, sono impianti a rischio di incidente rilevante perché entrambi gli impianti svolgano attività classificate pericolose. - viene sottolineato nella lettera - Episodi gravissimi come questo ci portano a sollevare di nuovo la vicenda della nave del gas a Piombino che ci ha visti, nostro malgrado e senza alcun coinvolgimento, attori passivi costretti ad ospitare, in un piccolo e trafficatissimo porto un impianto considerato dalla legge pericoloso, ad alcune centinaia di metri dai traghetti in transito per le isole, dalla stazione marittima, da alcune attività lavorative, da attività dove avvengono anche lavori di saldatura, a circa poco più di mille metri dalle prime abitazioni".
"Abbiamo da subito sollevato preoccupazione per l'ubicazione che riteniamo inadeguata, e con quelle caratteristiche, unica al mondo, ma siamo stati inascoltati. - hanno ricordato - E' invece arrivata una procedura d'urgenza, che ha permesso di non avvalersi di alcune procedure garantistiche delle leggi ordinarie e così non è stata attivata la procedura di Valutazione di impatto Ambientale, sono arrivati pareri con infinite prescrizioni dai numerosissimi Enti coinvolti senza che ancora non sia mai stato pubblicato alcun report sulla loro attuazione".
"Noi ci associamo e partecipiamo alla giornata di lutto indetta dalla Toscana e portiamo la nostra bandiera che è quella della preoccupazione perchè la gente merita di vivere con più tranquillità, noi ancora una volta alziamo la voce quella voce che ha portato a scrivere nella autorizzazione all'impianto che deve rimanere qui tre anni, dal 2023 al 2026, scadenza temporale richiamata in alcuni pareri degli Enti e nella stessa sentenza del Tar Lazio al quale il Comune di Piombino si era rivolto. - si legge nella lettera - Il 2026 è vicino, ma non abbiamo registrato alcun impegno formale del Governo a trasferire la nave entro tale data e nemmeno a creare le condizioni affinchè questo avvenga, pur avendolo richiesto. Siamo rimasti increduli dall'atteggiamento dell'Amministrazione comunale che non ha approvato una mozione unitaria per sollecitare il Governo a trasferire il rigassificatore entro il 2026 perchè quel Consiglio poteva rappresentare un'occasione di unità importante, noi invitiamo di nuovo il Consiglio Comunale di Piombino ad un pronunciamento coeso che richieda con forza al Governo di operare in tal senso".
"Noi vorremmo dire alle nostre massime autorità alle quale abbiamo scritto e riscritto senza che ci abbiano risposto che si dovrebbe intervenire prima, non dopo, che i tanti eventi drammatici dovrebbero essere da monito, che si dovrebbero prevenire o correggere situazioni che potrebbero rivelarsi non adeguatamente garantistiche", hanno concluso.
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