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RIGASSIFICATORE lunedì 02 dicembre 2024 ore 20:33

"Non resta che sperare che la nave lasci la città"

Appello rivolto alle forze politiche in Parlamento per fare chiarezza sul rigassificatore che sarebbe dovuto rimanere a Piombino per 3 anni



PIOMBINO — Il Comitato Salute Pubblica Piombino e Val di Cornia e il Comitato Liberi Insieme per la Salute hanno scritto una lettera aperta indirizzata alle forze politiche in Parlamento per chiedere una presa di posizione netta sul trasferimento della nave rigassificatore dal porto di Piombino.

Riportiamo la lettera integralmente:

"Siamo cittadini di Piombino riuniti nel Comitato Salute Pubblica e Comitato Liberi Insieme per la Salute.

La presente per esporre una particolare situazione che riguarda la nostra città, città scelta dal Governo precedente e da quello in carica che l'ha fatta propria, quale sito per ospitare un rigassificatore da 5 miliardi di mc annui di capacità di gassificazione.

Così, nostro malgrado e nonostante le numerose manifestazioni cittadine che hanno avversato detta scelta e collocazione, conviviamo dal luglio 2023 con un impianto a rischio di incidente rilevante (decreto 105/2015) posizionato, senza Valutazione di Impatto Ambientale per motivi procedurali di urgenza, in un piccolo porto trafficatissimo per i collegamenti con le isole dell'arcipelago toscano, con la Sardegna e con la Corsica e vicinissimo ad obiettivi sensibili ed abitazioni, le prime collocate a soli 800 metri di distanza.

Non abbiamo ancora un piano di emergenza esterno (La Prefettura per redigerlo ha a disposizione due anni dall'esercizio, ai sensi del decreto 105/2015, anche se metaniere e Nave del Gas già operano ininterrottamente qui), abbiamo una sola strada di accesso in entrata e uscita dalla città, in agosto di quest'anno, per un incendio in un traghetto diretto in Corsica, i 300 passeggeri sono rientrati in porto con detto traghetto costretto a transitare a poche centinaia di metri da metaniera e rigassificatore attraverso l'unico canale di ingresso e in aggiunta a tutto ciò, in primavera, è stata registrati da organi di controllo la fuoriuscita di formaldeide, sostanza cancerogena, dai camini del rigassificatore in misura maggiore a quella consentita.

A noi non rimane che sperare che la nave del gas lasci la nostra città il prima possibile o comunque entro Luglio del 2026 come precisato nella ordinanza di concessione rilasciata dal Commissario della Toscana (ordinanza n. 140/25.10.2022).

Si sente parlare di un possibile trasferimento della nave in Liguria (osteggiato dalla popolazione e dai rispettivi rappresentanti istituzionali) si sente parlare di Gioia Tauro... Non compete a noi indicare quale territorio o quale soluzione, a noi interessa che gli atti già in essere, che prevedono la permanenza nel nostro porto per tre anni, richiamati dalla stessa sentenza del Tar Lazio (20.12.2023 n. 14940/22) pronunciatosi nel contenzioso promosso dal Comune, vengano rispettati.

Abbiamo, con posta certificata, scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro competente per avere un impegno formale del Governo che la nave venga allontanata dal nostro porto entro il luglio 2026 tanto più che qualunque nuovo sito dovrà essere dotato delle relative infrastrutture che richiederanno tempo per la realizzazione e impegni finanziari e se non si attivano fin da ora gli organi preposti, difficilmente si potrà rispettare la data del 2026.

Confidiamo che codeste forze parlamentari vogliano interessarsi alle sorti del nostro territorio con interpellanze o altre azioni parlamentari. Vorremmo essere ascoltati dai parlamentari perchè riteniamo di meritare risposte dalle nostre massime Istituzioni. Ci rivolgiamo anche alle segreterie dei partiti per un loro interessamento.

Tra i pareri rilasciati dagli Enti chiamati ad esprimersi sull'esercizio del rigassificatore a Piombino, tra l'altro emessi con numerosissime prescrizioni, si richiama per la sua peculiare importanza quello dell'Istituto Superiore di Sanità dove per le argomentazioni di competenza si fa riferimento proprio alla limitata permanenza temporale".


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