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Politica mercoledì 05 aprile 2023 ore 19:35

"Senza rimozione cumuli, niente bonifiche falda"

Riccardo Gelichi

Gelichi (Ascolta Piombino): "Non sono ancora noti i tempi e le risorse necessarie per la rimozione dei cumoli delle discariche abusive"



PIOMBINO — In merito allo stanziamento di 41 milioni di euro per la riconversione e riqualificazione del polo industriale di Piombino, che si vanno ad aggiungere ai cinquanta preesistenti per la messa in sicurezza e bonifica della falda, interviene Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino che fa alcune osservazioni.

"Il progetto definitivo per la messa in sicurezza della falda dello stabilimento siderurgico Ex Lucchini di Piombino è stato approvato con il Decreto n. 296 del 20 luglio 2021 del Ministro per la Transizione Ecologica e del Ministro dello Sviluppo Sostenibile. - ha spiegato - Progetto che è stato preceduto da una lunga campagna d’indagine durata diciotto mesi per definire i livelli d’inquinamento della falda e tarare il modello idrogeologico; si prevede di raccogliere le acque sotterranee attraverso pozzi di emungimento che saranno trattate all’interno di uno specifico impianto, per poi essere riutilizzate per il ciclo industriale". 

"E’ sicuramente una buona notizia ed è apprezzabile lo sforzo della Regione Toscana, questo ci induce una successiva riflessione tecnica che riportiamo già da qualche tempo. - ha proseguito - L’interrogativo è rappresentato dalla presenza dei cumoli di rifiuti speciali stoccati nella discarica incontrollata LI53 e nell’area conosciuta come la 36 ettari. La stessa Invitalia e gli interlocutori istituzionali che si sono succeduti negli Accordi di Programma, hanno sempre dichiarato che la messa in sicurezza della falda dovrà seguire la rimozione di quei cumoli. Non sono ancora noti i tempi e le risorse necessarie per la rimozione dei cumoli delle discariche abusive. Ci sono circa trecentomila tonnellate di rifiuti ammassati sulla LI53, che dovranno essere rimossi, suddivisi per tipologia, inviati una parte per il riciclo e una parte in discarica. Operazioni che richiedono un’azienda con il know how, a km 0 e magari sotto il controllo pubblico, come Rimateria ad esempio, che è stata fatta fallire per ritrovarci oggi un privato con il quale fare i conti".

"Si ritorna sempre lì, schiacciati dall’effetto dell’economia circolare, che poi sarebbe una bella cosa, con il bene placido degli ambientalisti da palcoscenico. - ha commentato - Riepilogando, possiamo dire che non è stata la mancanza di risorse il principale impedimento della bonifica della falda ma la rimozione dei cumuli che immettono in essa inquinanti poiché sono discariche incontrollate, almeno fino alla loro messa in sicurezza".

"Questa partita ambientale è fondamentale per il territorio e il Comune di Piombino dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale d’indirizzo. Fino ad oggi invece, - ha concluso - quest’amministrazione ha preferito fare opposizione a tutto, togliendo a questo territorio la migliore opportunità di trovare con Rimateria “società anche del Comune di Piombino attraverso Asiu”, la giusta risposta alla messa in sicurezza delle discariche abusive.


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