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Attualità venerdì 08 luglio 2016 ore 15:38

"Così valorizziamo il parco archeologico"

L'accordo avrà la durata di 6 anni, con impegno a rimodulare i suoi contenuti dopo 3 anni. Al Comune la disponibilità dei beni di proprietà statale



PIOMBINO — Firmato il nuovo accordo tra Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Regione Toscana e comune di Piombino per la gestione coordinata e integrata delle attività di valorizzazione del parco archeologico di Baratti e Populonia.

L'area archeologica, infatti, insiste su beni di proprietà statale e comunale che sono stati gestiti sulla base di accordi e intese precedenti tra questi soggetti in maniera unitaria secondo adeguati standard qualitativi. Durante l'attuazione di questi accordi, i beni archeologici di proprietà statale presenti nel comprensorio sono stati opportunamente valorizzati e gestiti dal Comune, tramite la società in house Parchi Val di Cornia, in collaborazione con il ministero, attraverso l'utilizzo di finanziamenti comunitari, statali, regionali e delle amministrazioni locali.

“Con questo nuovo accordo, che sostituisce il precedente del 2007 e la successiva integrazione del 2011 - spiega l'assessore alla cultura Paola Pellegrini - i soggetti firmatari definiscono di comune accordo le strategie e gli obiettivi comuni di valorizzazione e di fruizione, le linee di elaborazione dei programmi attuativi relativi ai beni culturali che ricadono nell'area e che riguardano in particolare tutte le aree archeologiche di Baratti e Populonia alta. Si tratta della prosecuzione di un'esperienza molto valida nella gestione coordinata dei beni culturali.”

Con questo atto dunque, si dispone il trasferimento al Comune della disponibilità dei beni di proprietà statale per consentirne la gestione unitaria. Il Comune potrà gestire autonomamente le attività di valorizzazione e di fruizione, attraverso la Parchi, secondo gli standard di qualità previsti dalle norme e secondo gli obiettivi stabiliti nel Piano strategico di sviluppo culturale. Al Mibact rimangono le competenze relative all'esercizio della tutela dei beni.


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