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Politica mercoledì 06 marzo 2024 ore 10:35

"Regalo a Jsw, nonostante inadempiente dal 2018"

Giuliano Parodi

Parodi: "Questo protocollo d’intesa non può essere promosso dal sindaco Ferrari come la base di partenza per il rilancio della siderurgia a Piombino"



PIOMBINO — “Passati i fasti delle foto di gruppo, delle strette di mano e degli annunci roboanti di amministratori e partiti, realisticamente dobbiamo fare i conti con 2 questioni, una di forma, dato che sono protocolli d’intesa che incidono sul futuro della città, tra l’altro firmati da 2 candidati a sindaco, per trasparenza e condivisione sarebbe opportuno renderli pubblici nella versione integrale, senza dover trarre conclusioni dai comunicati stampa delle parti, e non ci possono essere clausole di riservatezza, visto che si parla di accordi che coinvolgono enti pubblici, l’altra di sostanza, perché è evidente che più che rilancio della siderurgia, con il Memorandum firmato Jsw, si sancisca la dismissione congiunta di gran parte dello stabilimento, in attesa della promessa dello studio di fattibilità contenuto nell’altro memorandum, quello sottoscritto da Metinvest”.

È il candidato a sindaco della lista Progetto Piombino Giuliano Parodi a sottolineare la questione del rilancio del polo siderurgico alla luce degli ultimi passi fatti al Ministero delle imprese e del made in Italy.

“Il MoU sottoscritto il 1 Marzo è un regalo a Jsw, nonostante sia inadempiente sugli investimenti dal 2018, vediamo perché - ha spiegato Parodi - di fatto gli viene concesso di stralciare dal vecchio accordo tutti gli investimenti sul Tve e Tmp, e di ridurre il suo intervento al solo revamping del treno rotaie, di cui è già in fase avanzata la progettazione, e a differenza della proposta avanzata dal gruppo nel 2014, che fu rigettata per far spazio a Rebrab, dove col solo treno rotaie garantiva l’occupazione di almeno di 700 lavoratori, adesso gli viene concesso di occuparne solo 400. Revamping che lo Stato si impegna anche a finanziare entro il limite massimo permesso dalle norme europee sulle agevolazioni pubbliche concedibili che dovrebbe aggirarsi intorno a 30 milioni di euro”.

"Il punto chiave, ovvero la cessione delle aree attualmente occupate dai treni di laminazione, per il futuro sviluppo del progetto Metinvest, da indiscrezioni non sarà certo a costo zero, anche qui si parla di altri 30 milioni di euro di indennizzo che sarebbero versati nelle casse di Jsw, a cui viene tolto anche ogni onere di bonifica delle aree: lo smaltimento dei cumuli e dell’amianto, che passa in capo allo Stato che si impegna ad intervenire non solo sulle aree in concessione ma anche in quelle private. - ha proseguito Parodi - Il protocollo prevede la cessione degli spazi demaniali e parte anche privati, riducendo il perimetro di Jsw, a solamente quelle di proprietà, ciò entra in conflitto con l’ipotesi di realizzare eventualmente un forno elettrico lontano dalla città, perché di fatto le uniche aree che restano all’azienda sono proprio quelle più vicine al centro abitato".

A proposito dell'area portuale, risulterebbe che lo Stato rinnovi a Jsw le concessioni portuali per altri 30 anni. Questione che, secondo Parodi, "lascia forti dubbi, perché se ipotizziamo che la nuova acciaieria dovrà movimentare oltre 6 milioni di tonnellate di materie prime e acciaio, con un uso intensivo delle banchine, non si capisce la logica di rinnovare le concessioni a Jsw per un tempo così lungo, visto che si limiterà a realizzare rotaie, che per la maggior parte spedirà via terra, con un volume di movimentazione merci via mare nemmeno paragonabile al progetto Metinvest-Danieli".

“Realisticamente questo protocollo d’intesa non può essere promosso dal sindaco Ferrari come la base di partenza per il rilancio della siderurgia a Piombino - ha concluso Parodi - ma piuttosto come un ridimensionamento della fabbrica esistente, accogliendo le istanze di Jsw che si garantisce una commessa milionaria dallo stato per le rotaie, si libera degli impianti che non gli sono mai interessati su cui fa anche cassa, viene sollevato dalle bonifiche, non allontana affatto la fabbrica dalla città e si garantisce l’accesso al porto per altri 30 anni, tutto questo limitandosi a garantire 400 posti di lavoro. Un capolavoro da parte di Jsw che desta molte preoccupazioni, le stesse sollevate dai sindacati: dopo anni che sistematicamente ha disatteso l’accordo di programma, si confeziona con il beneplacito dello Stato, della Regione e del comune un protocollo tra i più vantaggiosi che potesse fare, come sempre sulle spalle della città di Piombino e dei suoi lavoratori".


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