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Politica sabato 17 aprile 2021 ore 13:54

Jsw, "occorre un impegno immediato per Piombino"

Le acciaierie di Piombino

Il Pd scende in piazza per parlare della fabbrica: "Non ci si può più limitare all'assenzo o al diniego di piani industriali"



PIOMBINO — Le questioni dello stabilimento siderurgico di Piombino portano il Partito Democratico a dare appuntamento in piazza Gramsci sabato 17 Aprile dalle 16 alle 20 con Simona Bonafé, Gianni Anselmi, Leonardo Marras e Alberta Ticciati

"Il lavoro è la nostra priorità e senza un’industria forte e moderna sono a rischio tutti i nostri servizi e la realizzazione della diversificazione economica di cui parliamo da tempo", ha commentato il segretario della Federazione del Partito Democratico Simone De Rosas.

“Non resta che prendere atto oggi del fallimento delle prospettive fatte intravedere dal Gruppo Jindal che hanno generato una nuova situazione di preoccupante incertezza sul futuro della fabbrica e delle prospettive occupazionali di oltre 1600 lavoratori e di un intero territorio. - si legge nella nota della Federazione Pd - Il governo precedente ha fatto la sua parte mettendo sul piatto aiuti consistenti: oltre 100 milioni di certificati bianchi per ottenere anticipazioni dal mercato creditizio, impegni sul costo dell’energia, contributi alla innovazione tecnologia di Stato e Regione attingendo anche alle risorse messe a disposizione dell’Europa per la decarbonizzazione e con il Recovery Fund, capitale fresco da immettere attraverso la partecipazione di Invitalia, disponibilità di Rfi a firmare un accordo per la fornitura di rotaie per 900 milioni di euro. Di fronte a tutto questo la risposta di Jsw è stata un piano industriale assolutamente insufficiente e già bocciato dal nuovo Governo, con previsioni di soli investimenti pubblici e senza una visione. Ora occorre ribaltare la prospettiva. Non ci si può più limitare all’assenzo o al diniego di piani industriali. L’ingresso dello Stato, necessario e urgente, deve essere accompagnato da un’idea chiara di sviluppo territoriale che mantenga la centralità della produzione e lavorazione dell’acciaio con modalità sostenibili per la città e per gli altri asset di sviluppo, turismo su tutti”.

Il sito di Piombino deve essere inserito in un piano nazionale e in quel disegno deve avere un ruolo definito e virtuoso, - hanno proseguito dal Pd - per esempio con l’ampliamento della produzione verso i prodotti piani da verticalizzare costruendo finalmente un polo della siderurgia che coinvolga il vicino stabilimento della Magona. Allo stesso modo le bonifiche delle aree vanno messe al primo posto dell’agenda, insieme alle demolizioni dei luoghi non più necessari all’industria e restituite alla città e a nuovi potenziali insediamenti produttivi. Non per debito di riconoscenza ma per dovere nei confronti di un territorio che deve poter aspirare al proprio futuro. Così come le aree retroportuali, uno dei grandi valori aggiunti di Piombino per la Toscana, non possono più essere in ostaggio. Insieme all’autorità portuale va immaginato un percorso rapido che mantenga nella disponibilità di Jsw le aree che sono necessarie per la crescita e lo sviluppo della logistica industriale collegata alla fabbrica e il resto deve essere recuperato e messo a disposizione dei soggetti produttivi che hanno manifestato interesse per la città". 

Dopo la definizione di Taranto occorre un impegno immediato per Piombino. Qui non si può aspettare un minuto in più per affrontare con coraggio una crisi che va avanti da sette anni e non riguarda una fabbrica e i suoi lavoratori ma un territorio che si è profondamente impoverito", ha concluso De Rosas.


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