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Lavoro domenica 13 dicembre 2020 ore 08:45

"Piano industriale Jsw che resta inesistente"

Unione sindacale di base

E' l'Unione sindacale di base a commentare il risultato dell'incontro avvenuto per il futuro dello stabilimento siderurgico di Piombino



PIOMBINO — "Nell'incontro si è parlato sempre delle stesse medesime promesse del piano industriale fantasma e di un investimento da parte statale di 11 milioni a fondo perduto, con un prendere o lasciare finale. Ribadiamo come Usb che le chiacchere stanno al vento e i fatti non si vedono ancora".

L'Unione sindacale di base ha bocciato i contenuti del recente incontro per discutere delle questioni legate a Jsw Steel Italy (leggi qui sotto gli articoli collegati)

"Le Rsu aziendali denunciano che lo stabilimento non è sicuro ma i pochi lavoratori al suo interno lavorano ogni giorno rischiando un infortunio se no la vita per gli impianti che oramai sono fatiscenti, così non va bene! Si devono prendere decisioni drastiche per tutelare i lavoratori. L'ingresso di Invitalia promesso da Jsw e dal sottosegretario Morani non è ancora avvenuto, non capiamo da chi è dovuta questa situazione di immobilismo, se da Jsw perché non vuole investire anche soldi propri, molto probabile, o dal Governo perché non crede in Piombino. Un piano industriale che non si vede e resta inesistente, quale affidabilità può avere un'azienda che promette e non realizza mai le sue promesse? Sembra un piano già scritto già dal lontano aprile del 2014 quando fu fermato per volontà politica l'altoforno". 

L'Usb teme il piano B per Piombino si trasformi in polo di rifiuti e il trasferimento della produzione di rotaie a Taranto con la chiusura dello stabilimento piombinese.

"Entro fine anno secondo il governo la vertenza di Piombino si dovrà chiudere ma siamo già al 12 Dicembre. Come Usb - hanno concluso - esprimiamo forti dubbi guardando la storia dello stabilimento, ma vediamo sé nel breve periodo il ministro con gli strumenti ha sua disposizione darà un segnale forte, costringendo Jsw ad investire con impegni e date certe o obblighi l'azienda ad andare via da Piombino se non vuole investire, ciò comporta che lo Stato si faccia carico dello stabilimento e dei lavoratori con le loro famiglie. Il tempo sta per scadere se non è già scaduto". 

Ricordiamo che i soldi e quindi gli investimenti del Recovery Fund destinati all'Italia devono essere correlati da progetti seri e realizzabili, ma la vertenza potrà usufruirne solo con un piano industriale dettagliatamente presentato, ma per il momento non avendolo ancora presentato i fondi dei progetti della riconversione green prenderebbero un'altra strada e sarebbero dirottati in altri siti d'Italia. Usb come ha sempre fatto scenderà in piazza per salvaguardare i lavoratori che non possono più aspettare promesse che non si realizzano mai".


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