Politica mercoledì 01 dicembre 2021 ore 09:00
Polo culturale e biblioteca, “spazi insufficienti”

Callaioli (Prc) risponde agli amici della biblioteca: "Se quel progetto fosse stato valido, dopo 16 anni, ne avremmo vista la realizzazione"
PIOMBINO — Dal proprio profilo Facebook il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Fabrizio Callaioli ha risposto agli amici della biblioteca in merito alle perplessità sollevate sui progetti per Polo culturale e Biblioteca Falesiana contenuti nel Piano regolatore della Cultura proposto dal partito.
"Aspettavamo il vostro dissenso in ordine al nostro progetto. Ma è bene spiegare prima perché già 16 anni addietro Rifondazione si espresse negativamente sul progetto di piazza Manzoni. - ha esordito Callaioli - Come verificammo, in un sopralluogo durante il passato mandato amministrativo, per espressa ammissione dei tecnici comunali e di quelli dell’impresa incaricata del restauro, i locali di piazza Manzoni non possono contenere tutti i libri della biblioteca comunale. Si dovrebbe attendere, come minimo, il completamento della ristrutturazione del cosiddetto 3° lotto, ossia delle ex officine dell’Ipsia. Questo edificio però è addossato alle antiche mura cittadine, e il suo rifacimento non può non tener conto della ineludibile valorizzazione della cinta muraria. I tempi del completamento dell’opera si prospettano assai più lunghi di quelli preventivabili per la ristrutturazione di altri edifici moderni, ex Pretura, tanto per fare un esempio".
E se, tra i sostenitori del polo culturale come futura biblioteca, c'è chi pensa a un magazzino dove contenere i libri che non vi entreranno e dove attingervi su richiesta, il consigliere Callaioli ha espresso seri dubbi. "E’ come minimo cervellotico. - ha commentato - Una biblioteca non è solo il deposito cui un lettore va ad ordinare un libro. Una biblioteca è anche e soprattutto il luogo in cui si vanno a fare ricerche. Ma secondo voi uno studioso o uno studente che ha bisogno di un volume, magari individuato proprio durante la consultazione di un altro libro, dovrebbe interrompere il lavoro per un paio di giorni e ritornare poi a consultare quanto richiesto".
"Una biblioteca moderna, - ha sottolineato Callaioli - come insegnano gli addetti ai lavori, deve essere modulabile, versatile e adatta ad usi di vario genere, con le scolaresche, le famiglie, per ricerche etc. Un edificio del 1500 non è adatto a ciò. Alcuni hanno addirittura paventato la possibilità di provincializzare il magazzino. Ma vogliamo parlare di come è stato concepito il piano terreno dell’edificio di piazza Manzoni? - ha proseguito - Secondo l’antico progetto vi dovrebbe trovare collocazione un bar con una discreta superficie dedicata ai tavolini e che quindi dovrebbe essere aperto tutti i giorni, altrimenti che senso avrebbe dedicargli tutto quello spazio? Allora vi chiedo: qual è la sostenibilità economica di un bar all’interno di quella biblioteca? Si ha l’idea dei costi di un esercizio di tal guisa? Quanti avventori dovrebbe avere quel bar per sostenere i costi dell’esercizio e del personale? Alcuni hanno risposto che potrebbe essere dato in gestione ad una cooperativa".
"Se quel progetto fosse stato valido, dopo 16 anni, ne avremmo vista la realizzazione. E comunque, al netto di tutto, - ha concluso - la nostra proposta è a disposizione del confronto cittadino. L’abbiamo detto, da troppo tempo si va avanti con il muro contro muro; questa città ha bisogno d’altro".
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