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Attualità domenica 06 dicembre 2020 ore 17:47

Polo culturale, il nuovo progetto non convince

Polo culturale durante i lavori

Il Manifesto per la cultura incalza l'Amministrazione e pone una serie di domande su futuro di polo, biblioteca e archivio della siderurgia



PIOMBINO — "Sul Polo culturale non cali il silenzio", lo chiede il Manifesto per la cultura a Piombino nel tentativo di tenere alta l'attenzione sul destino del Polo culturale in piazza Manzoni alla luce dei nuovi progetti illustrati dall'Amministrazione comunale. 

A seguito dell’annuncio da parte della giunta comunale della volontà di rivedere il progetto del polo culturale in piazza Manzoni con una diversa destinazione della biblioteca pubblica, il Manifesto per la cultura aveva inviato un comunicato stampa con il quale esprimeva il dissenso di molti cittadini ed esponenti della vita sociale e culturale della città su questa decisione, e poneva una serie di domande alla stessa Amministrazione comunale.

"Domande non retoriche, - hanno sottolineato - ma concrete e soprattutto opportune, perché relative a un tema sentito dai cittadini, come dimostrano le firme raccolte dal Comitato Amici della biblioteca. Un tema che ha a che fare con il futuro della città, con la qualità dei servizi pubblici offerti e con la convinzione che un polo culturale non possa prescindere dalla presenza al suo interno di una biblioteca come spazio aperto, multifunzionale, inclusivo e non settoriale, intergenerazionale. Per questo formuliamo nuovamente le domande già poste, ampliandole, per tenere vivo il dibattito su un progetto di vitale importanza".

Riportiamo qui sotto, integralmente le domande: 

Questa amministrazione sostiene che non c’era alcun progetto specifico per il Polo culturale. Quali erano allora i contenuti del progetto elaborato dal 2006 dallo studio Leonardo Progetti dell’arch. Salvatore Re – studio con molta esperienza nella progettazione di biblioteche pubbliche e poli culturali in Italia? E’ possibile prenderne visione?

Questa amministrazione sostiene che gli spazi interni ai locali del Polo culturale non sono adeguati. A quanto ci risulta, il precedente progetto prevedeva, oltre agli spazi per la biblioteca, anche sale lettura, sale di incontro, sala conferenza/auditorium, spazi multifunzionali, bar e servizio di ristoro. E’ possibile indicare più precisamente quali sono le criticità individuate?

Nell’incontro organizzato dal Manifesto lo scorso 10 Ottobre di fronte al futuro Polo culturale, l’assessore e vicesindaco Parodi aveva affermato che la biblioteca sarebbe stata trasferita nel complesso del Polo culturale. In base a quali presupposti l’amministrazione ha espresso successivamente l’ipotesi di lasciare la biblioteca nell’attuale sede temporanea di piazza Appiani?

Quale percorso è stato avviato nel frattempo sulla nuova configurazione del Polo culturale, sulla definitiva collocazione della Biblioteca in Piazza Appiani e sulla cosiddetta 'cittadella delle associazioni' da ubicare nello spazio attualmente occupato dal Centro giovani?

Quali motivazioni spingono l’amministrazione a modificare quanto indicato nel suo programma elettorale e negli indirizzi di legislatura formulati al momento dell’insediamento, che prevedevano il completamento del nuovo Polo per allocarvi la Biblioteca Falesiana?

Quanto verrà a costare la riprogettazione architettonica dell'opera data la diversa utilizzazione degli spazi?

L'idea di una biblioteca separata dal Polo Culturale impone la domanda: quali sono per questa amministrazione le funzioni di una biblioteca? Un semplice take away, dove si passa con l'auto e si prendono a prestito libri?

A quale visione strategica risponde l'idea di un Polo Culturale senza una biblioteca?

Dove l'Amministrazione pensa di collocare l’Archivio delle Acciaierie, patrimonio di tutto il territorio e del Paese, attualmente depositato presso i locali Sol in viale Unità d’Italia?

Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione rispetto al completamento del polo culturale con la realizzazione del 2° lotto dei lavori, che prevedeva la ristrutturazione delle officine ex Ipsia per la realizzazione di un Centro di documentazione sulla siderurgia?


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