Elezioni giovedì 30 maggio 2024 ore 08:54
"Così a rischio il polo di produzione ittica"

La segnalazione di Rifondazione e Movimento 5 Stelle che contestano la decisione dell'Amministrazione Ferrari in fatto di concessioni demaniali
PIOMBINO — Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle hanno esternato la loro preoccupazione in fatto di concessioni demaniali per l'acquacoltura.
"Questa amministrazione comunale a guida Ferrari ha deciso di mettere a rischio il polo di produzione ittica di Piombino. Il comune di Piombino relativamente alle concessioni demaniali per l’acquacoltura, ha deciso di mettere fine all’incertezza degli ultimi anni, con la determina dirigenziale 556 del 13/05/24, con cui dà avvio al procedimento di messa a bando delle 3 aree destinata all'acquacoltura. I concessori hanno pertanto 20 mesi per lasciare lo specchio acqueo sgombro da ogni attrezzatura e impianto".
Attorno al tema delle concessioni demaniali si è dibattuto a lungo di recente.
"La portata della Direttiva Europea Bolkestein - hanno proseguito - era stata fortemente ridimensionata per il settore acquacoltura con il Decreto Concorrenza del 2021 (gazzetta ufficiale 188 del 12/08/2022), nel quale è stato chiarito senza dubbi che le attività di acquacoltura sono escluse dall’applicazione della direttiva in quanto attività produttive e non di servizi. La materia era già stata precedentemente chiarita da un’interpretazione rilasciata da Michel Barnier a nome della Commissione Europea il 19 Giugno 2013, con cui si precisava che secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia, la produzione di merci non è un'attività di servizi. Interpretazione ribadita con un nuovo parere del Marzo 2024 e con cui si precisa ancora una volta l’esclusione della direttiva per le attività di tipo produttivo, differentemente dalle attività turistico ricreative e di servizi a cui la Bolkestein è invece rivolta".
"L’API (Associazione Piscicoltori Italiani) ad Aprile di quest’anno ha rivolto domanda al Ministero dei Trasporti, competente in materia di demanio marittimo, in merito a questa tematica e la risposta del MIT di nuovo conferma le interpretazioni della commissione europea, auspicando che le amministrazioni comunali adottino gli atti conseguenti a tutela degli acquacoltori. Piombino ha deciso evidentemente di andare in direzione contraria. Nel golfo di Follonica abbiamo il polo d’acquacoltura off-shore più importante d’Italia, con una produzione del 50% di quella nazionale, lavoratori coinvolti diretti e indiretti, nuove figure professionali che si delineano sul territorio, inquadrate nel settore agricolo a tutti gli effetti. Non è chiaro per quale motivo il sindaco Ferrari, che si propone ad amministrare per altri 5 anni questa città, lasci che con questa determina, assolutamente non dovuta, si metta a rischio l’intero settore. È del tutto inutile - hanno concluso Rifondazione e 5 Stelle - dichiararsi a favore delle economie del mare, se poi si rendono esecutivi atti di tale portata ai danni di un settore così faticosamente nato a Piombino, in mezzo a tutte le difficoltà lavorative e ambientali che affliggono il nostro territorio".
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