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Politica martedì 02 dicembre 2025 ore 15:20

Rigassificatore, politica la grande assente

Tra gli interventi la richiesta di prendere decisioni chiare per lo sviluppo dell'area portuale e intavolare il tema delle compensazioni



PIOMBINO — Si è svolto il Consiglio comunale monotematico aperto per discutere del futuro del rigassificatore oggi nel porto di Piombino. 

In sala consiliare erano presenti il sindaco Francesco Ferrari, parte della giunta, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, il presidente dell'Autorità di sistema portuale Davide Gariglio, un rappresentante di Snam e per Ministero e Regione sono intervenuti i tecnici dei due enti. Dopo le rimostranze delle ultime ore, è stato chiamato a intervenire un rappresentante dei comitati No gas, in questo caso un esponente del Comitato Salute Pubblica.

A mancare, in questo appuntamento, un intervento politico che rispondesse in via definitiva sul destino del rigassificatore. Sulla carta entro Luglio 2026 il rigassificatore dovrebbe essere trasferito, a parole tutti stanno valutando nuove collocazioni vista l'importanza della struttura nel piano energetico nazionale, ma nei fatti nessuno dice chiaramente come si intende procedere.

"Anche oggi, nel corso del Consiglio comunale monotematico dedicato alla presenza del rigassificatore in città, Piombino ha ribadito la propria contrarietà trasversale a questo impianto. - ha dichiarato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari - Una contrarietà che non nasce da pregiudizi o posizioni ideologiche, ma da valutazioni legate all’opportunità, alla sicurezza e alla tutela ambientale del nostro territorio".

"Il nostro impegno è quello di continuare a rappresentare questa posizione in ogni sede istituzionale, regionale e nazionale, ogni volta che sarà necessario", ha concluso Ferrari.

"L'AdSP e il cluster portuale hanno beneficiato in questi anni della presenza della Italis LNG, sia pure in un contesto di sofferenza per lo sviluppo di alcune delle attività portuali (come quelle di PIM). Occorre però sapere se e per quanto tempo l'Italis LNG rimarrà in porto perché tali informazioni hanno ricadute evidenti su tempi e modalità di realizzazione degli interventi collegati ai progetti di sviluppo del polo siderurgico", parole del presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale Davide Gariglio.

A tal proposito il presidente della Port Authority ha rimarcato come l'AdSP incassi ogni anno da Snam 590mila euro di canone. Non solo, nel 2024 e 2025 i carichi di GNL collegati all'approdo delle navi metaniere nel porto di Piombino hanno fruttato alla Port Authority rispettivamente 2,18 mln e 1,8 milioni di euro di diritti marittimi (tasse sulle merci) mentre le tasse di ancoraggio hanno fruttato nei due anni presi a riferimento 1,4 e 1,032 mln di euro.

Il direttore operations di Snam Energy Terminals, Carlo Mangia, ha confermato che il terminal di Piombino, un asset oggi interamente italiano, è a livello percentuale il più utilizzato in Europa come FRSU e rappresenta un'eccellenza operativa, sottolineando come negli ultimi quattro anni il GNL abbia visto crescere la propria incidenza sulla copertura dei flussi di gas in entrata nel nostro Paese, passando dal 10% del 2021 al 32% del 2025.

Per il futuro ci sono però, secondo Gariglio, degli interrogativi da affrontare. Il primo dei quali fa riferimento al destino della banchina utilizzata oggi da SNAM: secondo quanto previsto infatti dall'art.13 comma 5 del DL 50/2022, gli impianti presenti sulla banchina devono essere preservati anche in caso di trasferimento della Italis LNG. Si tratta quindi di un'area strategica che non potrà comunque essere più utilizzata per le esigenze di sviluppo del porto. 

"Siamo disponibili al confronto con il Governo, ma occorre che le decisioni di indirizzo politico nazionale siano tarate anche sulle esigenze di sviluppo locale. Per questo motivo - ha concluso - riteniamo sia della massima urgenza affrontare assieme al Comune e alle altre istituzioni il tema delle compensazioni".


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