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RIGASSIFICATORE venerdì 25 novembre 2022 ore 14:45

Rigassificatore, i contenuti del ricorso

Il corposo ricorso racchiude una lunga serie di contestazioni già emerse nel corso dei mesi antecedenti all’autorizzazione



PIOMBINO — Il Comune di Piombino ha notificato il ricorso al Tar con la richiesta di sospensiva dei lavori rispetto all’autorizzazione rilasciata dal Commissario straordinario per il rigassificatore, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

Nel documento degli avvocati Michele Greco e Michele Lioi, per ottenere l'annullamento dell'autorizzazione, tra le tante diverse contestazioni viene evidenziata quella del rischio di incidente rilevante ritenendo la nave Golar Tundra inidonea ad operare in sicurezza nel porto, fattore che come spiegano gli avvocati metterebbe a rischio l’intera città.

“Essendo dotata di serbatoi per il gas naturale liquido a membrana, non adatti alla navigazione quando si trovano in condizioni di parziale riempimento, - si legge nella nota dei legali - la nave non è infatti in grado di rispettare, anche perché la certificazione di classe di cui è dotata glielo impedisce, la principale condizione che è stata posta dalla Capitaneria, e cioè di disancorare in caso di necessità, allontanandosi dall’area del porto. Si tratta di una criticità che mette a rischio l’intera città di Piombino, dal momento che la nave, in caso di condizioni meteomarine avverse oppure di incidenti durante il processo di rigassificazione che impongono il suo allontanamento dal porto, molto semplicemente non potrà farlo se avrà i serbatoi del gas solo parzialmente riempiti, condizione questa che tuttavia per la nave è intrinseca dal momento che il rigassificatore posto al suo interno lavora a ciclo continuo e viene rifornito solo una volta a settimana”.

Gli avvocati Greco e Lioi hanno inoltre contestato la violazione della normativa in materia di valutazione di impatto sanitario e bonifica dei siti inquinati, “oltre che - hanno spiegato - il vizio di eccesso di potere per manifesto travisamento dei presupposti di fatto, dal momento che le circostanze che sono state poste a fondamento dell’intero procedimento commissariale si sono rivelate manifestamente infondate. Prima, tra tutte, l’asserita idoneità del porto ad accogliere il rigassificatore, in particolare per quanto riguarda il pescaggio. In realtà, le stesse prescrizioni imposte dalla Capitaneria di porto dimostrano come, l’unico modo per consentire alla Golar Tundra di operare senza bloccare l’attività che ordinariamente si svolge nella banchina nord, sia quello di effettuare un dragaggio del fondale dello specchio d’acqua antistante per centinaia di migliaia di metri cubi. Si tratta di un’opera, all’interno del sito di bonifica di interesse nazionale inquinato da metalli pesanti, che nessuno ha mai valutato durante il procedimento commissariale e che richiederà, da sola, anni per essere realizzata. Ciò dimostra - hanno proseguito - come anche il secondo presupposto, sulla base del quale è stata avviata la procedura emergenziale in esenzione dalla valutazione di impatto ambientale, e cioè che la nave debba entrare in funzione nel marzo 2023, è semplicemente impossibile da realizzare, pena l’inoperatività della banchina nord che è utilizzata dalle ultime industrie che operano in città”.

Questioni che il Comune ha sempre contestato durante l'intero corso del procedimento, e che sono state illustrate anche dall'avvocato Michele Greco e dai consulenti tecnici incaricati dall'amministrazione nell'incontro pubblico organizzato dall'amministrazione presso il teatro cittadino il 17 Ottobre 2022.

Il ricorso contiene anche la richiesta di sospensione cautelare visto che i lavori propedeutici all’opera di Snam sono già iniziati.

“Vi è dunque il fondato pericolo che, in attesa della decisione del ricorso nel merito, si procurino danni mai più riparabili a posteriori”, hanno concluso.


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