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Attualità domenica 12 giugno 2022 ore 13:40

Rigassificatore, lettera al presidente Giani

Il porto di Piombino

I cittadini, che avrebbero voluto incontrare Giani di persona per ribadire il no al rigassificatore, hanno firmato una lettera aperta



PIOMBINO — Il gruppo di cittadini che ha organizzato il gazebo di protesta contro il rigassificatore a Piombino l'8 Giugno in piazza Gramsci con la speranza di incontrare il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani previsto in città per altri impegni ha scritto e diffuso una lettera aperta da destinare proprio al presidente, visto che l'incontro non è avvenuto.

Riportiamo la lettera integralmente.

"Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni lei è stato nominato dal Governo commissario straordinario per i rigassificatori in Toscana.

Lei ha visto il porto di Piombino e le sue banchine. Non può non capire che piazzare in un porto come il nostro una struttura galleggiante di oltre 300 metri, due in verità, quando si dovrebbero fare i rifornimenti, due giorni ogni settimana, creerebbe dei piccoli problemi. Per non parlare delle balene e dei delfini, che lei sembra amare molto, ma ci pare che non sia vero. Non tutti moriranno, certo, solo i primi, solo alcuni, solo tanti, ma gli altri sopravviveranno, anche se, essendo animali intelligenti, andranno a cercarsi mari più puliti, come probabilmente faranno anche i pesci, forse meno intelligenti, ma sempre votati alla sopravvivenza. 

Altrove questo mostro si trova a 20 km dalla costa, con una interdizione di sicurezza per una circonferenza di 2 km. Questo sarebbe stato impossibile, ovviamente, nel porto di Piombino fino a poche settimane fa. Ora in teoria potrebbe esserlo perché il Governo nazionale ha disposto norme ad hoc con un decreto legge, che decadrà però se non sarà reiterato. Oppure potrebbe essere reiterato, ma con modifiche. Ci pensi. E pensi anche che la normativa che esisteva fino a poche settimane or sono era dettata dalla necessità di salvaguardare i cittadini, l'ambiente, la sicurezza.

A lei questi valori non interessano, Presidente Giani? Sembrerebbe di no.

Senza pensare a una catastrofe tipo un incendio, che cancellerebbe tutta la Val di Cornia e oltre dalle carte geografiche, non sono così rare le accidentali immissioni in aria di gas e veleni, oppure altissime lingue di fuoco, con conseguente inquinamento tossico. Senza contare le 'normali' immissioni in mare e in aria, che distruggerebbero gli impianti di itticoltura, i fondali del golfo fino a Follonica e oltre. Come faranno i turisti balneari, che di sicuro non verranno a fare il bagno a Torre Mozza o a Follonica, anche se l'acqua di mare in un certo senso sarà come quella delle piscine, sterilizzata dal cloro. Si uccideranno pesci, molluschi, mammiferi e plancton, ma anche batteri e micosi! Abbiamo trovato un aspetto positivo in questa vicenda, l'unico. 

Sa benissimo poi che Piombino è un porto turistico e commerciale il punto più vicino all'Elba. Se non è uno sprovveduto, avrà capito che il mostro avrebbe un impatto devastante sui traffici abituali del porto. Non le interessa neanche questo? Non le interessa la prospettiva non realistica, reale, di perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro? Dove li recupera? Con la siderurgia? Con quell'aria a fenice che periodicamente viene sventolata davanti agli occhi dei poveri piombinesi piegati da una crisi per la quale la Regione ha promesso molto, ma non ha fatto nulla? Le bonifiche. Si, le bonifiche che ci propone come merce di scambio per la nostra sicurezza e il nostro ambiente. Ma quelle caro Presidente ci sono dovute, costituiscono una cambiale firmata e non onorata. Oppure dovremmo dire che ci ricatta con le bonifiche? Non vorremmo dirlo, caro Giani, perché vede tanti di noi l'hanno votato e forse ora se ne pentono e si sentono traditi.

Lei, presidente, è il governatore della Toscana, è stato votato per tutelarci, per difendere i suoi cittadini come fa un padre di famiglia con i propri figli. Ma noi evidentemente, aimé, siamo figli di un dio minore e dobbiamo sempre dare, sobbarcarci tutto ciò che è sacrificio e sporcizia. Glielo diciamo apertamente, per l'ennesima volta ci sentiamo umiliati, sovrastati e privi di considerazione alcuna.
Avremmo voluto dirle queste cose in faccia mercoledì scorso, lo aspettavamo, ma lei non si è fatto vedere. Peccato, avrebbe potuto essere una proficua occasione di confronto, che non c'è stata per colpa sua. Sarà per la prossima volta".


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