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RIGASSIFICATORE venerdì 10 marzo 2023 ore 23:17

"Dovevano già emergere le carenze del progetto"

Wwf e Greenpeace: "Abbiamo stigmatizzato la mancata la valutazione dei rischi per l’ambiente, ad iniziare dalla Via, e per le persone"



PIOMBINO — Anche Wwf Italia e Greenpeace Italia hanno commentato il rinvio dell’udienza di merito al Tar Lazio rispetto al ricorso presentato dal Comune di Piombino all'autorizzazione commissariale che ha autorizzato la messa in funzione del rigassificatore nel porto di Piombino.

Wwf Italia e Greenpeace Italia, ricordiamo, sono intervenute ad adiuvandum nel giudizio promosso dal Comune di Piombino, esprimendo a più riprese "la motivata preoccupazione per gli impatti ambientali e per la salute umana che le opere a terra necessarie per la realizzazione del rigassificatore, per non parlare della messa in esercizio, avrebbero avuto su un’area di grande valenza naturalistica protetta a livello nazionale e internazionale e sui suoi cittadini".

Le due associazioni, patrocinate nel ricorso dall’avvocato Andrea Filippini del Foro di Arezzo, hanno stigmatizzato la mancata la valutazione dei rischi per l’ambiente, ad iniziare dalla Via, e per le persone. "Nelle memorie difensive prodotte - hanno spiegato - è stata evidenziata la scarsissima attenzione prestata allo studio delle emissioni e degli inquinanti, che pure avrebbero meritato maggiori approfondimenti istruttori, come peraltro sottolineato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Per non parlare, poi, della preoccupante sottovalutazione di tutte le prescrizioni al progetto elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), parimenti dimenticate nella valutazione della conferenza dei servizi da parte del Commissario Straordinario di governo per il rigassificatore di Piombino".

Wwf Italia e Greenpeace Italia ritenevano che "l’udienza di merito fissata davanti al Tar del Lazio mercoledì scorso fosse dunque il momento giudiziario giusto per fare emergere, nella opportuna sede di merito, le gravissime carenze del progetto che sono palesi e sotto gli occhi di tutti. Appare incomprensibile che la Snam abbia fatto richiesta di rinvio: non si può non rilevare come si sia in presenza di una specie davvero strana di asserita urgenza, che da un lato consente di derogare in via eccezionale ed appunto d’urgenza a tutte le procedure ordinarie che normalmente sarebbero previste a tutela della salute umana e dell’ambiente, mentre dall’altro - in sede processuale, quando arriva il momento di mettere in luce tutte le manchevolezze del progetto - tanto urgenza non vi è, visto che sia la Snam che il commissario Giani hanno ritenuto di dover chiedere un rinvio, legittimo ma poco in linea con un commissariamento".


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