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Politica giovedì 30 gennaio 2025 ore 09:10

Rinnovabili, "proposta contiene tante criticità"

E' Sinistra Italiana a Piombino a commentare come la proposta di legge regionale rischia di lasciare tutto in mano al mercato



PIOMBINO — Interviene anche Sinistra Italiana Piombino in merito alla proposta di legge regionale che individua le aree idonee e non idonee per l'istallazione di impianti di produzione di energia a fonte rinnovabile.

"Se l’obiettivo è, come recita il Green Deal europeo, realizzare una transizione energetica giusta, inclusiva e socialmente equa, allora non si può lasciare l’esecuzione dei nuovi progetti nelle mani esclusive del mercato e dei grandi investitori come finora accaduto. - hanno commentato - La proposta di legge presentata dalla giunta regionale toscana, però, contiene tante criticità: la legge attuale non obbedisce agli obiettivi del Green Deal, ma rischia di produrre una invasione di nuove coperture nelle aree agricole, che il mercato privilegerebbe sicuramente alle coperture industriali o alle aree ecologicamente compromesse, su cui è più complicato insediarsi".

"La criticità maggiore - hanno proseguito - sta nel fattore, che la Toscana ha individuato in 10, moltiplicatore tra le aree minime da coprire entro il 2030, e quelle effettivamente identificate come Aree Idonee: per quanto corretto nelle intenzioni, quel fattore rischia di portare all’installazione di dieci volte la potenza richiesta al 2030, che, se desiderabile da un punto di vista energetico, rappresenterebbe però un consumo enorme di terreni per i comuni a vocazione agricola. Il punto cruciale, allora, è limitare e la formula legislativa non è banale le Aree Idonee una volta che ogni comune abbia raggiunto il proprio obiettivo. Questo significherebbe indirizzare i successivi investimenti sulle aree industriali, sulle coperture dei capannoni, ecc (aree definite dalla legge Aree Idonee Assolute), salvaguardando il mondo agricolo, che rimarrebbe comunque in grado di installare agrivoltaico per autoconsumo".

"L’approvazione di tale emendamento sarebbe anche l’evidenza della buona fede della giunta regionale, che in questa prima versione della legge dà l’impressione di non tenere sufficientemente conto delle esigenze del mondo agricolo, già alle prese con gravi difficoltà economiche e spesso costretto a abbandonarsi alle laute offerte degli investitori per i terreni agricoli da dedicare a fotovoltaico", hanno concluso. 


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