Attualità lunedì 17 febbraio 2020 ore 08:00
Sopralluogo del comune a Baratti

L'assessore all'Urbanistica Palombi sul progetto di Baratti: “Il Comune sta vigilando ma il progetto era già stato autorizzato”
PIOMBINO — “Il Comune sta vigilando sulla conformità delle costruzioni di Baratti con il progetto originario. A prescindere dall’opinione dell’attuale amministrazione al riguardo, non potremmo comunque intervenire per bloccare il progetto: le precedenti amministrazioni hanno già concesso tutte le autorizzazioni”. Così l'assessore all'Urbanistica Gianluigi Palombi ha fatto il punto della situazione sui casotti in legno realizzati a Baratti.
“Questo intervento rientra in un progetto più ampio di riqualificazione della zona voluto dalle precedenti amministrazioni: - ha detto - nel maggio 2013 il Consiglio comunale ha approvato il Piano particolareggiato del Parco archeologico di Baratti e Populonia ed è proprio questo documento alla base dell’intervento che tanto sta facendo discutere. Fin dall’inizio dei lavori, l’amministrazione ha vigilato sulla conformità del costruito rispetto ai titoli edilizi rilasciati e ha verificato che fossero stati seguiti tutti i rigorosi passaggi amministrativi previsti dalle norme vigenti: il percorso burocratico seguito è limpido e gli uffici hanno adempiuto a tutte le norme di legge. Il progetto è conforme alle disposizioni del Piano particolareggiato, appurato questo, gli organi di controllo comunali sono impegnati nella verifica della corrispondenza dei lavori rispetto alle tavole: è emersa la necessità di eseguire ulteriori approfondimenti che saranno ultimati nei prossimi giorni".
Due le questioni espresse dall'assessore Palombi: la prima è di natura tecnica e riguarda la conformità dell’intervento con il progetto approvato, per questo è dovere dell’amministrazione vigilare che non vi siano abusi o modifiche rispetto al progetto presentato e intervenire in maniera tempestiva in caso di accertata violazione; la seconda riguarda la bontà dell’intervento ritenuto un progetto troppo impattante visivamente e che non si addice alle caratteristiche del luogo.
"È senz’altro vero che quell’area aveva urgente bisogno di un intervento di riqualificazione per ripristinare il decoro, ma è altrettanto vero che un’azione meno invasiva e più in armonia con quel territorio, maggiormente auspicabile, doveva essere pensata al momento dell’approvazione del Piano particolareggiato”, ha concluso.
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