Attualità lunedì 31 ottobre 2016 ore 09:23
Il Comitato non molla e prepara le osservazioni

In consiglio è stata approvata l'adozione della Variante Aferpi nonostante le numerose richieste di stand by. Ora 60 giorni per le osservazioni
PIOMBINO — Con l'adozione della Variante Aferpi in consiglio comunale inizia un nuovo iter per arrivare alla conclusione del percorso. Il Comitato Per va avanti per la sua strada e ha commentato l'esito del consiglio comunale dove a colpi di maggioranza è passata questa variante.
"Nonostante si affannino a dire il contrario, tutta la documentazione relativa alla variante viene presentata con il logo dell’industria, non si è tentato neanche un banale copia incolla su carta intestata del Comune di Piombino. - hanno sottolineato dal Comitato - Comunque l’assessore Chiarei e l’assessore Maestrini ci hanno assicurato che il competente e valido staff tecnico della nostra Amministrazione e, magari anche qualche professionista esterno, non hanno ravvisato la necessità di alcuna rettifica o minima variazione, la variante è perfetta e così come proposta da Rebrab è stata frettolosamente approvata".
Ora si apre il periodo dei 60 giorni necessari alla raccolta delle osservazioni che, se accolte, potrebbero essere tradotte in modifiche a integrazioni al progetto base.
A nulla sono valse le richieste dei gruppi di minoranza (leggi l'articolo correlato), a nulla sono servite le reazioni di numerosi cittadini, delle associazioni, dei quartieri e dello stesso comitato.
"Grande delusione nel vedere che la forza politica che governa Piombino, con un atteggiamento di grande compiacimento e di sfida, ha ignorato i pareri di tutti coloro che in modo o in un altro si sono opposti alle loro decisioni, peraltro ampiamente anticipate e giustificate sulla stampa già 24 ore prima la prevista discussione in consiglio comunale, dimostrando, a nostro avviso, una scarsa disponibilità al confronto e un modesto senso democratico". Così il Comitato Per ha tradotto le sue sensazioni a margine del consiglio comunale.
"Le forze di maggioranza, - hanno aggiunto - nei loro interventi, a giustificazione del proprio voto, hanno evocato più o meno velatamente il ricatto occupazionale, gli obblighi che l’accordo di programma, in particolare l’art. 7, imponeva all’amministrazione, e la necessità di non fornire un alibi a Rebrab per non rispettare gli impegni che l’accordo di programma prevedeva, soprattutto, a suo carico e, ad oggi, anche se significativamente scontati. Utilizzando i concetti espressi dal sindaco Massimo Giuliani, - hanno concluso - riteniamo che la variabile tempo, la variabile lavoro, nonché il rapporto tra quanto richiesto, fino ad oggi, alla cittadinanza in termini di ambiente, lavoro, salute, diritti e quanto riceveremo in cambio dal nuovo imprenditore, potrà dare o meno ragione a tutti coloro che continuano ad avere dei forti dubbi".
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