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Cultura domenica 01 novembre 2015 ore 10:38

"Tutti insieme per Baratti"

L'archeologo Franco Cambi lancia l'appello a tutte le forze del territorio per riportare alla vita il prezioso golfo e i suoi scavi storici



PIOMBINO — "E’ tempo, anche, di riportare attorno a un tavolo istituzioni diverse (politiche, amministrative, di gestione, di ricerca) coinvolgendo anche, questa volta, le associazioni di volontariato nazionali e locali". Tutti insieme per Baratti, per tornare a studiare il passato remoto cercando di dimenticare il più in fretta possibile quello recente fatto di fango e acqua che non ti aspetti.

E' Franco Cambi, noto studioso che spesso si è speso per una visione sociale dell'archeologia, a lanciare l'appello attraverso il suo blog "Archeologia e futuro" che ospitiamo sul nostro sito, con un post dal titolo esplicativo: Baratti, il giorno dopo l'alluvione.

Un appello a recuperare, almeno nello spirito "l’Accordo di programma Quadro Stato-Regione che aveva consentito di conseguire brillanti risultati nei settori della tutela, della conservazione, della gestione, e il protocollo d’intesa del 2004 tra Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Comune di Piombino, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Regione Toscana".

Perchè quell'angolo di costa non è solo memoria ma anche presente, pezzo pregiato di una realtà che va, e deve andare, oltre la questione industriale, il porto e le fabbriche. Baratti è preziosa testimonianza del passato e proprio dall'unione di società e istituzioni nella sua tutela e nella sua conservazione possono fiorire le energie migliori di un territorio. Può essere Baratti il collante che serve per riprendersi dall'incubo.

Mentre ancora non è chiara la stima dei danni, mentre sono ancora molti i cittadini alle prese col fango entrato nelle case e nei negozi, quei siti così ricchi di storia e così faticosamente strappati alla terra vanno riconquistati. Con fatica, sudore, ma insieme.

Ieri si sono mossi Regione e Stato con la visita del consigliere regionale Gianni Anselmi e il sottosegretario all'ambiente Silvia Velo che hanno accolto la richiesta di indire per la zona lo stato di calamità. Che vuol dire finanziamenti, necessari per rimettere in piedi la Val di Cornia dopo il nubifragio. E' un ottimo primo passo ma ancora molto va fatto e le scelte che si compieranno nei prossimi giorni saranno cruciali. Non dimenticare Baratti e anzi farne il simbolo di una riscossa potrebbe essere la via migliore per ricominciare a vivere.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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