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Attualità sabato 16 luglio 2022 ore 07:00

Crisi idrica, grido d'aiuto dalla Val di Cornia

L'appello dei sindaci, sotto l'egida del Contratto di fiume Cornia, è rivolto alla Regione per aprire un confronto diretto sulla situazione



VAL DI CORNIA — I sindaci della Val di Cornia hanno chiesto attenzione e coinvolgimento delle istituzioni locali in merito alla crisi idrica che interessa la regione.

La Val di Cornia è una zona molto fragile per l’acqua. Il mix di scarse piogge, aumento delle temperature, aumento dei giorni caldi e secchi è uno di problemi più seri che questa area dovrà affrontare nel futuro per garantire non solo l’approvvigionamento idropotabile ma anche per consentire la permanenza e lo sviluppo delle attività produttive, come agricoltura, industria, turismo. 

A questo contesto si aggiunge la peculiarità di questo territorio, ovvero il fatto che la quasi totalità dei fabbisogni della Val di Cornia trova risposta nel grande serbatoio sotterraneo costituito dalla falda della pianura alluvionale del fiume Cornia.

"La Val di Cornia pertanto, anche a causa di questa strutturale fragilità, sta affrontando con grande difficoltà la più grande crisi idrica degli ultimi 70 anni", hanno evidenziato i sindaci ricordando gli impegni portati avanti dal territorio volti a una gestione sostenibile e partecipata delle risorse idriche.

Per queste ragioni, la richiesta dei sindaci alla Regione Toscana di tenere in adeguata considerazione le estreme difficoltà nelle quali le istituzioni locali e il tessuto economico della Val di Cornia, in particolare quello agricolo, stanno vivendo a causa della crisi idrica in atto, sostenendo con forza e non solo nella fase di emergenza l’accesso a risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee, dei progetti, degli interventi e degli investimenti inclusi nel Contratto di Fiume Cornia che rappresentano una risposta innovativa, concreta e di rapida attuazione rispetto al tema della gestione sostenibile della risorsa idrica.

Tra le priorità: il riuso delle acque reflue, la  ricarica della falda, la riqualificazione fluviale e gli interventi integrati sui corsi d'acqua, la riduzione delle perdite in rete degli acquedotti, il potenziamento dell'irrigazione consortile collettiva, il sostegno all'irrigazione di precisione.

"Chiediamo quindi di essere coinvolti nei processi decisionali in corso scaturiti dall’emergenza, affinché il patrimonio di esperienze e i progetti avviati possano essere messi a fattor comune, aiutandoci sia nell’emergenza ma anche nel governare la gestione di una risorsa, quella idrica, così importante quanto a rischio", hanno concluso i sindaci.


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