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Attualità domenica 19 giugno 2022 ore 07:58

Bomba o non bomba, noi resteremo a Piombino

Su #tuttoPIOMBINO una riflessione di Gordiano Lupi dopo la manifestazione contro il rigassificatore a Piombino



PIOMBINO — Un popolo che scende compatto verso la punta del promontorio, il luogo più bello, piazza Bovio, la più grande d’Europa, dicono, che da sempre rappresenta Piombino. Un popolo stanco di comizi e parole, per un giorno va convinto a manifestare, rinuncia al mare in una rovente giornata estiva per crogiolare preoccupazioni e pensieri nella piazza sul mare, tra barche di pescatori e diportisti che suonano il clacson, tra giovani e vecchi che gridano che Piombino non deve morire, non vuole navi bombe ancorate in porto, scarichi maligni nelle acque, divieti di balneazione e zone interdette, violenza gratuita contro il nostro ambiente.

Piombino ha già dato, come dice il mio amico Andrea Fanetti, uno che non troppo tempo fa era assessore, non per carriera (che non ha fatto) ma per il bene comune, missione che in troppi, oggi, hanno smarrito. Piombino ha già dato in tema di degrado ambientale, tra altiforni e cockerie, industrie di ossigeno e lamiere, tubi innocenti e rotaie; adesso è il momento di godere del nostro mare, di un ambiente puro, senza sgradite contaminazioni. Per le strade di Piombino si sente parlare inglese, francese e spagnolo, ci sono ristoranti sul mare, strade affascinanti che conducono ai luoghi degli antichi Appiani, una Cittadella e un Castello, via del Popolo, corso Vittorio e il Rivellino. A Piombino abbiamo il turismo e la vista d’un mare azzurro che cangia in verde, tra sabbia e scogliere, persone che vengono a vivere in una città dove da tempo non vola più lo spolverino. Tutto questo non deve finire, non perché siamo contro l’interesse nazionale, ma perché ci pare strano che il nostro territorio sia il solo destinato (da chi?) soltanto a dare e mai a ricevere.

Abbiamo bonifiche mai cominciate, strade di collegamento non perfezionate, crisi siderurgica irrisolta, argomenti che non possono essere messi sul tavolo come contropartita, perché avrebbero dovuto essere affrontati prima dell’arrivo di una nave - bomba collocata in porto.

La buona notizia è che in piazza Bovio abbiamo visto un popolo determinato a lottare per non essere ancora una volta sconfitto. La speranza viene dai giovani sotto rosse bandiere, ancora una volta simbolo d’amore, come diceva un poeta, perché il rosso è il colore dell’amore. La speranza viene dalle parole di una quindicenne che si chiama Elena e ha il coraggio di parlare davanti alla folla dei manifestanti, dopo tanti politici. La speranza viene dal fatto che non ci faranno ammainare le nostre bandiere. Non si fermeranno di fronte all’arrivo di una nave. Non la faremo attraccare. Bomba o non bomba, noi, resteremo a Piombino. Malgrado voi.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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